L’ex difensore del Napoli, tra le altre, Salvatore Aronica è intervenuto in esclusiva ai microfoni di SpazioNapoli. Con l’ex difensore azzurro, attualmente allenatore del Savoia in Serie D, abbiamo discusso di vari temi, dalla Serie A attuale all’esperienza di Napoli, con passaggi anche sulla sua vita da allenatore e il ricordo di Diego Armando Maradona. Di seguito le sue parole:
“Fare l’allenatore è un’esperienza che mi ha sempre affascinato, ancora prima di finire la mia carriera da giocatore avevo già iniziato a documentarmi e a studiare per diventare un allenatore. Come scelta professionale ho preferito partite da un settore giovanile, a Trapani, per iniziare ad accumulare esperienza, modificare e migliorare i miei concetti da allenatore. Quest’anno ho avuto l’opportunità di allenare la prima squadra del Savoia, con tutti i cambiamenti che comporta passare dalle giovanili ai ‘grandi’. Devo dire però che fino ad ora si sta rivelando un’esperienza molto positiva. L’obiettivo della società è quello della promozione in Serie C, per approdare tra i professionisti, però c’è da fare i conti anche con gli avversari, il girone è tosto: ci sono squadre organizzate come il Latina, il Monterosi e non solo. La promozione diretta riguarda solo la prima classificata del Girone, invece dalla seconda alla quinta posizione le squadre accedono ai Playoff”.
“La mia carriera è stata caratterizzata dalla difesa a tre, quindi utilizzo questo stile di gioco anche qui al Savoia. Ho avuto allenatori come Mazzarri, Gasperini e Ulivieri che sono stati i tecnici che hanno meglio interpretato questo sistema di gioco. Ho cercato di rubargli i segreti sia dal punto di vista tecnico, sia dal punto di vista umano. Da Gasperini ho cercato di rubare la fase offensiva, invece da Mazzarri l’assetto difensivo e da Ulivieri, che è stato uno dei tecnici più importanti per me, la gestione del gruppo. Credo che per i calciatori avere un allenatore giovane che ha da poco smesso di giocare sia un vantaggio. Per i giocatori avere come guida un tecnico che ha avuto una buona carriera, che riesce a comprendere le sensazioni di campo, credo che possa essere un vantaggio”
“Il buffetto di Ibrahimovic? In quegli anni io e Ibra ci siamo incontrati più volte in Serie A e ogni volta cercavo di farlo innervosire con furbizia e malizia. In ogni sfida c’erano numerosi duelli, scontri molto accessi anche dal punto di vista fisico e nel 2012 a Milano ci fu quel famoso episodio del ‘buffetto’ di Ibrahimovic nei miei confronti. Mio malgrado, fu importante, perchè anche grazie all’espulsione di Ibra riuscimmo a portare via da San Siro un risultato positivo (la partita fini 0-0 ndr). Ci tengo a specificare però che ritengo che Ibrahimovic sia un grande campione e un grande professionista”.
“Gattuso ho avuto la fortuna di averlo come allenatore nel corso della mia ultima esperienza a Palermo. Lui era giovane, ma già si intravedeva come fosse un grandissimo tecnico, era già un grande motivatore. A Napoli ha ereditato una situazione complicata, ma è stato molto bravo a ribaltare una situazione che era quasi degenerata e riportare il Napoli in alto, con anche la vittoria della Coppa Italia. Credo che il Napoli quest’anno se la giocherà fino alla fine per lo Scudetto, anche se il Milan è partito molto bene e ci sono Inter, Juventus e Roma in lotta”.
“Il ricordo più bello con il Napoli? Di ricordi fantastici ce ne sono tanti, ho avuto la fortuna di giocare in un Napoli che stava rinascendo con De Laurentiis. I ricordi più belli sono sicuramente la cavalcata Champions e la vittoria della Coppa Italia. Con Mazzarri arrivammo addirittura a giocarci gli ottavi di finale contro il Chelsea, che poi vinse la coppa. La Coppa Italia invece rappresenta un ricordo fantastico perchè è stato l’unico trofeo vinto con la maglia del Napoli. La Coppa Italia mancava al Napoli dai tempi di Maradona quindi è stato sicuramente un ricordo fantastico”.
“Il mio ricordo di Maradona? Ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere Diego nel corso di una vacanza a Dubai con Paolo Cannavaro. Andammo a Dubai per trovare Fabio (Cannavaro ndr.) che in quel periodo allenava lì ed ebbi la fortuna di conoscerlo. A prescindere da tutto ciò che ha fatto all’interno del mondo del calcio, posso dire che era veramente una grande persona, piena di umiltà, un bellissimo personaggio. È impossibile dimenticare Maradona, io che ho avuto la fortuna di vivere anni stupendi al Napoli posso testimoniare che Maradona è sempre nei pensieri dei napoletani. Io allo stadio Diego Armando Maradona? Abitando a Napoli in questo momento della mia carriera mi farebbe un grandissimo piacere essere presente quando il nuovo nome sarà ufficiale: sarà una giornata storica”.
“Insigne? In quegli anni Lorenzo si allenava già con noi e fummo proprio io e Gennaro Iezzo a convincere Mazzarri a farlo esordire con la maglia azzurra. Si vedeva già che era un grandissimo talento, che ovviamente aveva ancora molto da migliorare. Nel corso degli anni è riuscito a maturare molto, a dimostrare quanto vale e far vedere le sue qualità prendendosi con voglia e personalità la fascia di capitano. Lorenzo ha lavorato moltissimo per arrivare dove si trova adesso e gliene va dato atto”.
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