Il Presidente dell’EAV, Umberto De Gregorio che oggi ha inaugurato la fermata della Cumana intitolata a Diego Armando Maradona e alla storia del Napoli Calcio, nelle ultime ore è stato attaccato sui social per alcune sue considerazioni sul Pibe del Oro di qualche anno fa.
Tramite il proprio account Facebook, De Gregorio si è difeso dagli attacchi. Ecco la risposta:
“Io non ho cambiato idea su Maradona, oggi rispetto a 3 anni fa. Ecco la mia lettera appena inviata al Direttore di Repubblica Napoli: Caro Direttore, in merito all’articolo di Alessio Gemma che riporta un mio post di 3 anni fa, la prego di riportare anche il mio post di soli 5 giorni fa; come potrà notare la mia idea sul mito Maradona non è cambiata”.
“Re del calcio universale, simbolo della lotta del sud contro il nord, certamente non un esempio (vittima della droga) per i nostri figli. Forse solo la morte di Papa Francesco avrebbe una tale eco mediatica planetaria. Eppure Maradona non era un Santo, tutt’altro. Ma era un mito. Il sogno di chi dal nulla arriva alla gloria ed alla ricchezza e poi perde tutto”.
“No, non è un esempio di riscatto, è un esempio di sconfitta. Perché finisce nelle ceneri.
È il mito di un riscatto vissuto e distrutto. Per colpa sua o degli altri? Dei poteri forti?
Il nord che si oppone al riscatto del sud? Milano che ferma Napoli? Non saprei…
Ho amato Maradona. Ero al San Paolo quando arrivò a Napoli e lanciò il pallone verso il cielo.
Con lui ho amato il calcio. Amo Napoli. Maradona ci ha fatto sognare. Ma noi quel sogno dobbiamo ancora trasformarlo in realtà. Abbiamo vinto lo scudetto ma non ancora riscattato la nostra città. Oggi sofferente come non mai, eppure come non mai potenzialmente una grande capitale. Il meglio deve ancora venire”.
Articolo modificato 5 Dic 2020 - 19:30