A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Lucas Licht, difensore e capitano del Gimnasia La Plata squadra che era allenata da Diego Armando Maradona fino a poco prima della sua morte. Ecco quanto evidenziato:
“Quando arrivò Diego fu qualcosa di incredibile anche perché il Gimnasia era una squadra che lottava per non retrocedere, il fatto che Maradona, il più grande di tutti, si prendesse carico di questa sfida è stato qualcosa di straordinario.
La notizia della sua morte ha sconvolto il gruppo, speravamo fino all’ultimo che si trattasse di una bugia o di un brutto sogno, ma non è stato così. Siamo rimasti molto colpiti dall’accaduto, è stato uno choc per tutto lo spogliatoio. Nel periodo in cui non stava benissimo eravamo comunque in contatto con lui in videochiamata. Io come capitano lo sentivo ancor più spesso. Poi c’è stato l’intervento, ma dopo l’operazione avevamo avuto la possibilità di sentirlo per un’altra videochiamata. È stato circa 15 giorni prima della sua morte, ci sembrava stesse bene e ci raccontava che stava meglio e che non vedeva l’ora di tornare in campo con noi quanto prima. Sembrava davvero che stesse bene, per questo la notizia che è arrivata ci ha sconvolto, è stata una sorpresa, nonostante nelle ultime partite si vedesse che non era al meglio della forma.
Per noi non è stato solo un allenatore ma anche un padre, si preoccupava di noi e delle nostre famiglie. Ci parlava sempre di Napoli, del calore del suo pubblico e ci diceva che era molto simile all’affetto dei nostri tifosi. Quando è arrivato qui c’è stata una grande emozione, un qualcosa che solo lui poteva generare, a noi piace pensare di avergli ricambiato il favore e di avergli regalato un anno e mezzo, l’ultimo della sua vita, all’insegna della gioia e dell’allegria di stare sul campo ad allenare una squadra del calcio argentino, cosa che lui sognava e che non gli era stato permesso da un po’.
Se anche con noi ballava come in Messico? Certo. Nello spogliatoio si ballava dopo ogni vittoria. Il mio ricordo più bello legato a lui è stato nel giorno della sua presentazione come nuovo allenatore del Gimnasia. Eravamo al centro del campo e ci abbracciammo molto forte, è stato un abbraccio così intenso che non lo dimenticherò mai. Un altro bel ricordo che mi ha lasciato è stato quando una sera avevamo una cena di squadra a casa mia dove non era prevista la sua presenza. A un certo punto suona il campanello ed eccolo lì, si presentò improvvisamente, Diego Armando Maradona era a casa mia. Stava così bene con noi che sembrava non voler andare più via, e figuratevi se io volessi cacciarlo. Fu una serata molto lunga e piena di gioia. Solo lui era in grado di arrivarti così tanto al cuore”.