Protesta ristoratori Napoli, sta succedendo in questi minuti. Erano entusiasti, molti, di poter finalmente alzare le saracinesche delle proprie attività, di riaccogliere finalmente i clienti dopo mesi. Poi, intorno alle 15, la doccia fredda: la Campania resta arancione. Nessun comunicato per anticiparlo, nessun incontro con i rappresentanti dei ristoratori, nessuna spiegazione su come gestire il tutto, ora. Solo alcune dichiarazioni a mezzo stampa, da un podio, di Vincenzo De Luca.
Questo post in breve
Ha parlato a Pompei, a margine della presentazione dei nuovi lavori ai siti archeologici. Ha annunciato che la Campania resterà zona arancione anche da domani, 20 dicembre, al 23. Prima che il 24 entri in vigore la zona rossa decisa dal Governo Conte. In zona gialla i ristoranti avrebbero potuto aprire al pubblico, in zona arancione restano attivi solo delivery e asporto. Ecco perché i ristoratori di Napoli si stanno ritrovando in questi minuti a Via Partenope, sul lungomare di Napoli, per un sit-in di protesta. Strada bloccata, striscioni, cori, tutto molto pacifico ma per alzare la voce contro i provvedimenti noncuranti del governatore della Regione. Era stato il Governo, d’altronde, a decidere per la zona gialla della Campania. Nei video (QUI PER VEDERLI), pubblicati dalla storica trattoria Da Nennella, ai quartieri spagnoli, si vede tutta la rabbia dei manifestanti, amareggiati dall’ultima ordinanza di De Luca.
Cosa significa, zona arancione? In cinque punti, ecco le ultime decisioni del Presidente della Regione, che istituisce ulteriori limitazioni per questo weekend. La vendita, ad esempio, e il consumo in strada di bevande alcoliche e non, per evitare i consueti brindisi pre-natalizi.
Divieto per i bar e gli altri esercizi di ristorazione, dalle ore 11,00 del mattino, di vendita con asporto di bevande alcoliche e non alcoliche. Per tutto l’arco della giornata, divieto di consumo di cibi e bibite, anche non alcoliche, nelle aree pubbliche ed aperte al pubblico, ivi comprese le ville e i parchi comunali; Per tutti gli esercizi commerciali, obbligo di misurazione della temperatura corporea agli avventori all’ingresso dei propri locali e di inibire l’ingresso laddove la temperatura risulti superiore a 37,5 ° C.
Raccomandazione ai Comuni e alle altre Autorità competenti di intensificare la vigilanza e i controlli sul rispetto delle disposizioni vigenti, in particolare nelle zone della cd. “movida”. Raccomandazione ai Comuni ai fini dell’adozione, laddove necessario, di provvedimenti di chiusura temporanea di specifiche aree pubbliche o aperte al pubblico in cui sia impossibile assicurare adeguatamente il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, ai sensi delle disposizioni vigenti, nonché delle disposizioni di cui al precedente punto 3.
https://www.facebook.com/TrattoriaDaNennella/videos/192551505844136
Articolo modificato 19 Dic 2020 - 17:14