Perché Rrahmani non gioca mai? La domanda è frequente nelle ricerche dei tifosi del Napoli che ancora si domandano che fine abbia fatto il calciatore acquistato dal Verona. Lo scorso anno, in Veneto, era un titolare inamovibile nella difesa a tre di Ivan Juric. 37 presenze stagionali, d’altronde, non mentono. Come mai allora, arrivato alla corte di Gattuso, non è ancora riuscito a giocare un singolo minuto in gare ufficiali? Le sue apparizioni in campo si limitano al pre-campionato distribuito tra Castel Di Sangro e il San Paolo: Castel Di Sangro (squadra, non città), L’Aquila, Teramo e Pescara le squadre affrontare finora. Poi, zero minuti.
Come si spiega? C’è un motivo tattico, ovvero la scarsa attitudine alla difesa a 4, dietro? No. Rrahmani stesso, in conferenza a Castel Di Sangro, spiegò bene come si trovasse bene in una difesa a 4, ancor prima che a 3. Juric non l’ha snaturato, semmai l’ha reso un difensore più versatile e utile alla causa. Se a Napoli non ha ancora messo piede in campo in gara ufficiale è probabilmente per una scelta ambientale.
Gattuso, fin da dicembre 2019, è ripartito da un blocco preciso che ha confermato anche quest’anno. Nei momenti difficili, gli risulta più facile affidarsi a una vecchia guardia ben definita. In difesa, di fatto, gli azzurri hanno ruotato pochissimo: tra i centrali si sono alternati Manolas, Maksimovic e Koulibaly, sulle fasce Ghoulam si è inserito piano e a causa del covid che ha colpito Hysaj e di Malcuit – fino alla Lazio – si erano perse le tracce. In difesa, che tra l’altro è il reparto che finora risponde meglio agli stimoli di Gattuso, si ruota poco. Non solo: nell’ultima pausa per le nazionali, ha riportato un infortunio fortunatamente già smaltito.
E non hanno aiutato le partite di Europa League più complesse del previsto: il girone in bilico fino all’ultimo non ha permesso di sperimentare. Così come non ha aiutato il Coronavirus, che ha colpito anche Rrahmani dal 20 novembre al 10 dicembre. Tre settimane in meno per ambientarsi. Non c’è nessuna bocciatura fisica e tattica dietro la sua esclusione: la prudenza forse eccessiva di Gattuso, il Covid, un po’ il caso.
Da cerchiare in rosso sul calendario però c’è già una data: 13 gennaio. C’è Napoli-Empoli alle 17.45, per gli ottavi di Coppa Italia. Contro la compagine di Serie B è facile auspicarsi i primi 90′ del kosovaro in azzurro. Per quanto è costato, 14 milioni per il cartellino e 1.8 milioni di stipendio, sarebbero anche pochi ma verrebbero visti in virtù di un inserimento graduale e completo.
Di recente, Rrahmani ha dichiarato che sente la fiducia della società. In un’intervista a Radio Kiss Kiss disse: “Il Napoli ha investito molto su di me. Avevano una strategia per vendere Koulibaly, ma il coronavirus ha cambiato gli scenari. Mi è stato detto che resto un elemento importante della squadra e che presto arriverà il mio momento. Avevo offerte da Celtic e Standard Liegi, ma alla fine ho scelto di firmare per il Napoli: questo è il passo più importante della mia carriera”. Ora non resta che mandarlo in campo e vedere gli esiti.
Articolo modificato 26 Dic 2020 - 18:42