Walter Della Frera, medico facente parte della commissione medica della FIGC, ha rilasciato delle dichiarazioni a Radio Kiss Kiss Napoli. La discussione ha avuto come argomento principale il protocollo uscito a giugno e il prospetto per il prossimo anno. Ecco quanto evidenziato dalla nostra redazione.
“La nostra commissione, nata a fine 2019 e voluta dal presidente Gravina per analizzare le problematiche in generale, ha avuto il compito di creare il protocollo. Dovevamo trovare soluzioni con velocità ma serenità, non eravamo sotto assedio. Bisognava tutelare la salute prima di tutto”.
“Resistenza politica? Sì. Forse non si sarebbe potuto riprendere prima di quanto fatto, anche perché in quel periodo mancavano addirittura i tamponi. La situazione era gravissima. Ci sono state perdite gravissime, alla Pergolettese sono morti il medico sociale e l’ex presidente a soli 36 anni. La Federcalcio non ha mai gravato sui tamponi per i cittadini, sono stati tamponi a parte. Forse al centro e al sud, non vivendola sulla propria pelle, non capivano la gravità della situazione. Comunque il protocollo l’abbiamo creato in meno di un mese”.
“Nuovo anno, sono arrivati i vaccini. C’è l’opportunità di vaccinare tutti i calciatori? Ora è ancora presto. Giustamente il Governo sta dando priorità a soggetti più fragili e importanti. Il calciatore non è tra i primi, ma col tempo arriverà questo momento. Stiamo cercando comunque il modo di tutelare tutti senza farne dei privilegiati. Finché non ci sarà obbligatorietà per i cittadini, non ci sarà neanche per i calciatori. Attualmente è impensabile far entrare allo stadio, eventualmente, solo i vaccinati, per esempio. Probabilmente ci potrà essere una situazione in cui i calciatori avranno certificazioni per i vaccini. Per ora è prematuro”.