L’attuale presidente della Commissione arbitri della Fifa Pierluigi Collina, ha aggiunto al suo palmares l’ennesimo premio di riconoscimento della sua carriera da arbitro: il pallone d’oro. Il premio ricevuto da France Football qualche settimana fa, finora non era mai stato assegnato a nessun altro arbitro. Queste le sue parole al Corriere della Sera:
Che effetto le fa passare da essere stato uno dei giocatori più cattivi della storia, nella classifica stilata dal Times che si riferiva al suo breve passato da calciatore, a miglior direttore di sempre?
“C’è una grande differenza tra avere un riconoscimento quando sei in attività (è stato votato per anni come miglior arbitro del mondo, ndr) rispetto a riceverlo ora, quando ho smesso da 15 anni. Oggi è un premio per qualcosa che hai fatto: niente e nessuno te lo può togliere. Lo vivo con soddisfazione, orgoglio e un po’ di nostalgia. Mi fa tornare in mente qualcosa che mi piaceva molto: stare in campo”.
Ci sono state modifiche al regolamento negli ultimi due anni: dove c’è da lavorare?
“I cambiamenti più importanti sono stati il calcio di rinvio da giocare dentro l’area (molto positivo) e il considerare punibile il fallo di mano, anche se involontario, immediatamente prima di un gol. Segnare grazie alla mano è sembrato non etico e d’altro canto reti segnate con un tocco di mano involontario erano state annullate in passato, come a Neymar nella finale di Champions 2015. Fallo di mano e fuorigioco restano le aree critiche“.
Volontarietà o involontarietà: un concetto difficile.
“Qualcuno sostiene che oggi non esiste più l’involontarietà ma non è vero. La vecchia regola diceva: il fallo di mano è un atto volontario. Ma già in passato venivano puniti contatti involontari. Euro 2016, colpo di testa di Chiellini contro il braccio alto di Boateng che salta con gli occhi chiusi: contatto involontario, ma rigore dato correttamente. Stessa cosa con Piqué in Russia-Spagna al Mondiale 2018. La volontarietà era ed è solo una delle fattispecie di punibilità, insieme ad altre non volontarie, ma colpose. Quante volte un giocatore colpisce volontariamente il pallone all’interno della propria area di rigore? Quasi mai. La stragrande maggioranza sono braccia in posizione non giustificata, dove non c’è la volontarietà, ma una responsabilità colposa”.
Per il pubblico il tempo di attesa per la Var è lungo: si deve migliorare?
“Viene considerato lungo anche per una scarsa abitudine, in altri sport la pausa è vissuta in maniera normale. L’obiettivo a cui lavoriamo è ridurre i tempi di attesa, ma è difficile abbinare fretta e qualità. Alla fine quello che conta è che la decisione sia giusta”.
Il 2020 ha portato via grandi campioni: Maradona, Rossi, Bryant.
“Diversi nella grandezza. Paolo Rossi era un grande nella sua apparente normalità, in campo e fuori. La grandezza di Kobe era talento unito a un’attenzione maniacale a ogni dettaglio. Maradona era l’opposto, come riuscire a essere grande “nonostante” il resto”.
Articolo modificato 2 Gen 2021 - 15:03