Bruno Pizzul, storico giornalista della Rai, è intervenuto ai microfoni de “I Tirapietre”, sulle frequenze di Radio Amore Campania. Di seguito quanto evidenziato dalla nostra redazione:
“Gennaro Gattuso? Sta confermando anche nel delicato ruolo di allenatore tutte quelle che erano le sue virtù di carattere umano, generoso, entusiasta. Capace di polarizzare l’affetto di tutti coloro che entrano in contatto con lui, soprattutto i giocatori. È uno che non molla mai, nonostante abbia avuto guai seri, ho saputo che era molto difficile per lui stare in piedi in panchina, eppure non ha mai mollato dando sempre tutto se stesso”.
“Zielinski? Già ad Udine aveva fatto vedere le sue grandi qualità, anche se era un po’ fragilino. Poi ha una caratteristica che lo rende unico, la duttilità, dove lo metti si esprime al meglio in qualsiasi zona del campo. È maturato sul piano del carattere e anche fisicamente, adesso ha preso in mano la situazione della sua squadra, sta facendo molto bene, chiudendo quei buchi che erano stati aperti con la partenza di Hamsik”.
“Stoccarda-Napoli (finale della Coppa UEFA 1988-1989)? Tra i momenti memorabili della mia carriera, non solo per la storica partita. Stoccarda, tipica città austera, fu trasformata dai napoletani come una specie di Fuorigrotta. È stata una parentesi straordinaria con i tifosi del Napoli che si impadronirono della città rendendola allegra e gioiosa, al contrario di quello che sono realmente”.
“Maradona? Non ho avuto contatti frequenti come avrei voluto, ma l’ho incrociato in parecchie circostanze. Ho apprezzato la sua disponibilità, ma ricordo in particolare quello che mi diceva Omar Sivori, incrociandomi poco prima degli inizi dei Mondiali in Argentina nel 1978, disse: “Bruno, noi abbiamo Menotti, lo chiamano flaco, ma dovrebbero chiamarlo loco, perché non ha convocato Maradona, che diventerà il più bravo di tutti. Prendi la matita e segnati questo numero”. Quell’Argentina con Maradona poteva essere un’altra cosa”.
“Baggio risposta italiana a Maradona? Diego è stato definito in molti modi, ma un modo molto semplice ed elementare che io condivido è “unico”, lui è inconfrontabile. Quello che riusciva a fare Diego non lo ha mai fatto nessuno. Come Diego anche Baggio aveva la capacità di trasmettere gioia a chi lo vedeva giocare, anche se ha avuto una carriera contrassegnata dagli infortuni, giocava con le ginocchia che gli facevano male. I due sono diversi, ma Diego è stato unico ed inconfrontabile”.
“Scudetto? Questo potrebbe essere l’anno delle milanesi, l’Inter non gioca benissimo, ma continua a vincere, poi Conte li tiene sempre sul sentiero di guerra. La Juventus “finalmente” dice qualcuno è rimasta staccata, ma non bisogna mai fidarsi. Anche il Napoli e la Roma non sono tagliate fuori. Gli azzurri devono eliminare sbavature inattese che gli hanno tolto qualche punto, ma sta facendo bene. Salutatemi Napoli, una città che io adoro“.