A Radio Marte nel corso di Si Gonfia la Rete di Raffaele Auriemma è intervenuto Fabio Ciciliano, dirigente medico Polizia di Stato, membro e segretario del CTS. Ciciliano si è espresso sulla situazione sanitaria legata al calcio e sull’avanzamento dei vaccini. Ecco quanto dichiarato:
“Chi fa il test e chi riscontra la positività deve fare la comunicazione, quella che fa la società è un di più.
ASL Napoli si sono comportate correttamente? Il discorso è sempre lo stesso, i calciatori non si sottraggono alle regole. Nel momento in cui si accende un focolaio si ha l’obbligo di promulgare provvedimenti di isolamento.
Agnelli? Non conosco le sue dichiarazioni ma le norme nazionali sono quelle e non sono scavalcabili. I provvedimenti non possono essere derogati da un protocollo sportivo.
Regioni? Dopodomani ci incontreremo per analizzare i dati della cabina di regia dell’Istituto Superiore di Sanità per ridefinire i colori sulla base del nuovo Decreto Legge. Sulla base di questa nuova norma avremo la possibilità di valutare.
Vaccini? Essere scettici è un po’ una cosa che non è appartenente all’era moderna. I vaccini hanno salvato intere popolazioni e sono fondamentali per evitare la diffusione dei virus. Per cercare analogie con la gestione della campagna vaccinale, dobbiamo pensare che possiamo vaccinare almeno il 70% della popolazione per il più breve tempo possibile. Così chi non potrà vaccinarsi sarà coperto dall’immunità di gregge. Nel 1973 a Napoli vennero vaccinate quasi 10 milioni di persone in pochi giorni per il tifo. Il virus è nuovo ma in realtà fa parte della famiglia già conosciuta dei coronavirus. Questo è più aggressivo. Ovviamente però esprime delle proteine. Se noi riusciamo a intercettarle e stimolare nella persona che riceve il vaccino la risposta immunologica, in realtà l’abbiamo tradotta anche per il virus. Da qui la copertura.
Velocità del vaccino? Essere veloci non vuol dire essere superficiali. Quando c’è una esigenza collettiva e mondiale, in realtà si fa fronte comune. Perciò ci sono diverse aziende che spingono per la produzione. L’aspetto economico esiste perché le aziende vogliono fare profitto e sicuramente avranno ritorno pubblicitario. Ma tutte le procedure sono state normali, solo un po’ velocizzate. Il vero problema è raccogliere un numero giusto di persone per fare i test. Per il vaccino unico al momento autorizzato sono state reclutate 40.000 persone in pochissimo tempo, proprio perché c’era un’esigenza collettiva mondiale.
Immunità di gregge? Si spera nell’arco di questo anno, più siamo veloci e prima faremo. Ovviamente se facciamo il vaccino dobbiamo comunque indossare la mascherina e prendere il distanziamento“.
Articolo modificato 6 Gen 2021 - 14:35