Arriva la risposta immediata di Alfredo Pedullà, attraverso il suo sito, alla replica di Umberto Chiariello avvenuta suo editoriale a Radio Punto Nuovo. Ecco quanto espresso:
“Chiariello pontifica dall’alto del suo schermo. Premesso che si sente attaccato, lui che quando parla riesce a offendere gli uomini prima degli allenatori, alcune puntualizzazioni servono.
La prima: può criticare quanto vuole, a patto che non scambi il suo palcoscenico (?) in un mix di cultura con dischi, film, citazioni, letture premeditate e preconfezionate. Può anche insultare dando del “pescivendolo” nella notte di un grosso problema agli occhi per Gattuso: come diceva Totò “signori si nasce”. Se gli sta bene così, proceda, la gente mica è stupida.
La seconda: quando porterà una notizia, che non sia una citazione, ne riparleremo. Ci ha provato con Cavani all’interno dell’hotel Vesuvio perché “doveva firmare con il Napoli“, disse il nostro, ma il Matador era a casa sua beato e non sapeva perché gli fischiassero le orecchie alle due di quella notte. E ci provò anche con Sarri, 24 ore dopo una notizia che avevamo dato in esclusiva, spacciandola come un suo scoop. Sulla vicenda di Gattuso ribadiamo il concetto: avevamo detto che era tutto a posto, che il contratto andava solo firmato, ma se il nostro amico prof conoscesse le regole del mercato e “soprattutto” quanto accaduto nelle ultime settimane, si renderebbe conto che le cose cambiano. Infatti noi, contrariamente ad altri, abbiamo aggiunto (il calciomercato è una cosa diversa dal mercatino delle pulci) che non ci sono più i margini e non che “il contratto è pronto per essere depositato come quello di Simone Inzaghi“. Basterebbe capire le regole più logiche, le situazioni che cambiano, gli umori anche e i rapporti peggio, nelle ultime settimane è accaduto di tutto. L’ultima cosa: non ci sono fuoriclasse e caporali, non esistono citazioni prevenute e rodimenti improvvisi, peggio ancora dei raccomandati di lusso. Esistono sono le notizie, possibilmente da dare in anteprima, le regaliamo l’elenco degli ultimi mesi: Gattuso al posto di Ancelotti (e non Reja…), il rinnovo di Mertens, Osimhen da marzo (e non Cavani), Bakayoko a settembre (per molti impossibile), Milik all’OM, Llorente all’Udinese e Malcuit alla Fiorentina. È solo una sintesi e ne siamo orgogliosi. Così come siamo orgogliosi di non esserci mai avvicinati a quel posto, anche quando il pressing stava diventando insopportabile. Forse lui è rimasto a Witsel (“è fatta”), Reguilon (“sta arrivando”), Osimhen (“impossibile”), Mertens (“ha firmato per l’Inter“). Questa è la lista, non della spesa, per noi umili caporali dell’informazione. Lasci perdere Brera, per noi caporali non esistono i paragoni blasfemi, ma la concretezza delle notizie. E conta molto più di un insulto in diretta, i pescivendoli vanno comunque rispettati come i ministri. Nel frattempo ci saluti Cavani, un uomo felice al Manchester United“.