Nel corso di ‘Arena Maradona’ su Radio Crc è intervenuto Vincenzo Pisacane, agente di Lorenzo Insigne:
“È stato l’amore per il Napoli a dare il coraggio a Lorenzo per andare sul dischetto e battere il rigore contro la Juve dopo l’errore in Supercoppa – ha detto Pisacane a Radio Crc – in quel tiro dagli undici metri c’era la voglia di mettersi alle spalle l’amarezza per quello che successe a Reggio Emilia e tutte le polemiche che ne seguirono”. Infatti, Pisacane ha ricordato che “Sbagliare quel rigore in Supercoppa è stato pesante per Lorenzo.
Però grazie all’affetto della famiglia e dei compagni ha potuto zittire tutti quelli che pensavano che Insigne perdesse lucidità contro la Juve. Niente di tutto questo”. Con il rigore trasformato sabato, Insigne è arrivato a quota 100 nel Napoli. “Numeri importanti per un calciatore che non è una punta centrale – ha detto Pisacane a Radio Crc – adesso spera di riportare il Napoli in Champions. Ci riuscirà se la sfortuna finirà. Troppi infortuni, meno male che Gattuso può contare sulla compattezza del gruppo nei suoi confronti”.
A Radio Punto Nuovo, Pisacane ha aggiunto:
“Insigne è stato giudicato solo per quel rigore sbagliato contro la Juventus. Un giocatore va giudicato per tutte le volte che scende, per lo spirito, per la tecnica. Il rigore? Ho visto solo la rincorsa. Ma, lui mi disse prima della partita: “Se c’è un rigore? Prendo la palla e la butto dentro”. Ha avuto un grande coraggio, un coraggio che hanno in pochi. Non ho mai trovato una partita dove non si è comportato da condottiero. Ha creato in lui un forte stress, ma non è stato aiutato da nessuno, se non dalla sua famiglia.
Ha subito troppe critiche. Rinnovo? Non mi va di parlarne, Lorenzo pensa solo a finire la stagione nel migliore dei modi. C’è un allenatore in scadenza, altri giocatori in scadenza che si stanno comportando da grandissimi professionisti. Oggi non si può neppure lavorare con 7-8 giocatori, è andato in prima squadra anche il mio 2004 Pesce. Devi lavorare con questi ragazzi qui. Hai tantissime assenze. Insigne sta bene, è uscito stanchissimo, era impossibile continuare. Non ci sto più a sentir parlare di momento buio di Lorenzo. Non so chi è stato il capo dell’ammutinamento. Ma una cosa è chiara: non fu assolutamente Lorenzo”.