Il noto esperto di finanaza Marco Bellinazzo, ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni ai microfoni de Il Sogno nel Cuore, trasmissione in onda sulle frequenze di 1 Station Radio. Dichiarazioni riguardanti il momento difficile che stanno vivendo le società per via della pandemia, focalizzando il suo intervento sul Napoli di oggi è quello di fine anno in caso di mancata qualificazione Champions:
Ecco quanto evidenziato:
“Il Napoli ha un capitale di circa 120 milioni di euro e rientra tra le società economicamente più sane in Serie A, ma la moneta si svaluta se non si investe, quindi avrebbe più senso spendere? Questa somma è una sorta di polizza assicurativa che risulta particolarmente utile in questa fase.
In tale ottica, va apprezzato ciò che Aurelio De Laurentiis ha messo da parte con oculatezza. Questa disponibilità liquida, queste riserve, sono lì e, non investite, rappresentano una polizza per le situazioni complicate che rendono sereni. Il 50% di quei soldi, però, poteva essere investito qualche anno fa in un centro sportivo, magari, per vedere il frutto in quattro o cinque stagioni. E’ stata una scelta di De Laurentiis: apprezzabile o criticabile, ma una decisione sua. E’ mancato qualcosa in termini di sviluppo, sia per un centro sportivo sia per uno stadio di qualità.
I ricavi del club sono troppo fermi e bassi per chi voglia restare a certi livelli in Europa. Non è mai troppo tardi per investire, ma le condizioni attuali sono le peggiori immaginabili, perché ci sarà una forte contrazione anche nel mondo del calcio. Questi investimenti qualcuno dovrà farli, o De Laurentiis o la prossima proprietà del club.
Venendo meno 50-60 milioni, il tesoretto che serve ogni anno al Napoli per non finire in rosso, che derivi dalla Champions o da plusvalenze, con queste ultime che ora risultano difficili da realizzare a causa della Covid-19, si dovrà andare sicuramente verso una revisione dei progetti, abbassando il monte ingaggi del 10-15 %. Il Napoli ha una riserva di oltre 100 milioni, come detto, che potrebbe magari garantire una riprogrammazione più morbida nel tempo.
Basterebbe vendere Fabian Ruiz e Kalidou Koulibaly, per far calere il monte ingaggi?
“No, non basterebbe, perché andrebbero comunque rimpiazzati. Serve un turnover più ampio e che coinvolga ad esempio anche Dries Mertens e Lorenzo Insigne, due calciatori che hanno ingaggi importanti. Bisogna guardare il rapporto tra età e stipendio, per capire se non sia il caso di cedere certi elementi, e magari accettare offerte più basse di quelle che si aspettano, pur di ritrovare l’equilibrio fra bilancio e campo”.
Articolo modificato 1 Mar 2021 - 13:55