“Ad oggi non vedo nessun allenatore migliore di Gattuso per allenare il Napoli – queste le parole di Corrado Orrico, ex allenatore e opinionista Sky, ai microfoni de “Il Sogno Nel Cuore”, trasmissione in onda su 1 Station Radio -. Per la fermezza, la grinta, la passione che ha messo Rino nel suo lavoro, meriterebbe la conferma. Il tecnico calabrese non ha alcuna colpa su questa stagione, ha, purtroppo, subito diversi infortuni e indisponibili per Covid. È stato sufficiente recuperare a mezzo servizio i due attaccanti titolari per vincere.
Inoltre, ha trovato un ambiente ostile nei mesi difficile, da parte soprattuto del presidente e mi riferisco ai contatti con altri allenatori. Rino è stato bravo a resistere e i risultati attuali gli stanno dando ragione. Ha dimostrato di essere all’altezza di sedere sulla panchina del Napoli, proprio per le difficoltà citate.
La mia frase su Petagna non all’altezza del Napoli? È un giocatore discreto, ma a Napoli gli attaccanti fondamentali sono di primissima qualità da 15 anni, e quel giovanotto preso dalla Spal, incline a mangiare troppi spaghetti essendo un po’ in sovrappeso, non mi sembrava poter essere un calciatore da squadra come quella azzurra. Oggi ha fatto una bella cura dimagrante, ha ripreso la forma decente ed è riuscito a dare il suo contributo alla squadra.
Osimhen? Bisogna aspettare per giudicare questo attaccante, non lo boccerei da subito. Mertens? Il suo rientro è stato fondamentale, e lo abbiamo visto domenica scorsa contro la Roma. È un vero fuoriclasse, e questo tipo di calciatori sono difficili da rimpiazzare quando sono assenti per infortunio. Segnare in Serie A e fare la differenza in campo non è facile.
Napoli fra le prime 4? Se non avrà altri incidenti, ci riuscirà. La squadra gioca molto bene, propone un calcio importante ed ha una rosa di qualità. Atalanta, Milan e Napoli, in questa stagione, sono le squadre che riescono ad esprimere un calcio migliore. I rossoneri e gli azzurri si somigliano molto, mentre i bergamaschi propongono un calciato ti stampo europeo basato sul dinamismo e la potenza fisica dei suoi elementi.
Crescita di Insigne? La fatale maturità del giovanotto. Fino ad un paio di anni fa non mi piaceva tantissimo. Ora è un vero capitano, un leader e un giocatore vero. Prima in campo faceva poco, ed i riconoscimenti che aveva, a mio avviso, erano esagerati. Oggi è un calciatore molto forte, astuto, crea molte palle gol, segna una gran mole di reti ed è fondamentale anche nella fase difensiva. Mi sono totalmente ricreduto su di lui”.
Articolo modificato 23 Mar 2021 - 22:04