Moncalvo sul caso Suarez: “Agnelli sapeva tutto, dice menzogne con la sua tipica arroganza”

In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Gigi Moncalvo, giornalista:

“Non siamo di fronte alle menzogne di Andrea Agnelli che rilascia un’intervista ad un suo dipendente, raccontando balle come quello del patto di sangue, ma il 26 gennaio 2021 lo stesso è stato interrogato dal Procuratore Raffaele Cantone sull’indagine per Suarez. Andrea Agnelli con l’arroganza tipica del suo ruolo e della sua persona – non capendo che è un Agnelli abusivo – si siede dinanzi a Raffaele Cantone, non di certo uno qualunque, e risponde: “Paratici ha un’ampia delega, a lui compete la scelta dell’ingaggio dei calciatori e mi informa in maniera occasionale e casuale”. Cantone immediatamente tira fuori un po’ di documenti, in particolare l’interrogatorio cui è stato sottoposto il segretario Maurizio Lombardo, il quale ha raccontato che aveva formulato la richiesta di tesseramento di Suarez per verificare se si potesse inserire un giocatore nella lista Champions anche successivamente alla data di scadenza.

Il segretario generale della Juventus, sapendo l’aria che tira, scrisse una mail – come fa abitualmente – pertanto Agnelli era perfettamente informato. Non solo era al corrente, ma dice anche di aver mandato un messaggio di ringraziamento a Suarez per averli degnati della sua considerazione. L’errore di Paratici è che era convinto di essere tranquillo perché ha una moglie italiana, pertanto non ci fossero problemi. Inoltre, ancora più grave, è il fatto che quando tutta la filiera per riparare il casino viene attivata, è stato fatto in maniera talmente sgangherata che sono emerse le menzogne anche del passato. Le agevolazioni fiscali di uno straniero che viene in Italia, sono molto più comode rispetto alla Spagna, motivo per cui anche Cristiano Ronaldo è venuto a giocare alla Juventus. Una catastrofica stagione sportiva ha dei responsabili e dei colpevoli, il problema è nel manico: il presidente. La grande beffa del tifoso juventino è che lo sa e lo lasciano al suo posto. Nelle due semifinali c’erano 3 delle squadre della SuperLega, ovviamente Ceferin non poteva annullare le partite”.

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