Stando a quanto evidenziato dal Corriere dello Sport, la perizia conferma che la morte di Diego Armando Maradona era qualcosa di preannunciato quantomeno da 12 ore prima del decesso e, pertanto, evitabile.
Secondo gli esperti convocati dalla Procura Generale di San Isidro l’ex Pibe de Oro non sarebbe stato “Adeguatamente monitorato con azioni carenti ed avventate che l’hanno lasciato a se stesso“. Il Procuratore Generale ha convocato una squadra speciale per monitorare e soffermarsi sull’accaduto con una relazione che consta di 13 punti.
Al primo punto è possibile leggere come: “sia controfattuale affermare che Maradona non sarebbe morto se fosse stato adeguatamente ricoverato, ma concordiamo sul fatto che avrebbe avuto maggiori possibilità di sopravvivenza. Maradona ha cominciato a morire almeno 12 ore prima delle 12:30 del 25 novembre scorso, ha presentato segni inequivocabili di un periodo agonizzante prolungato, motivo per cui concludiamo che il paziente non è stato adeguatamente controllato dalle 0.30 del mattino del giorno della sua morte“.
Al punto 13 si legge: “Si può dedurre che l’equipe medica curante si è resa responsabile della morte del paziente abbandonando al caso lo stato di salute del paziente. L’assistenza infermieristica durante la permanenza nella casa di Tigre, dopo aver lasciato la Clinica Olivos, è afflitta da carenze e irregolarità. A Maradona non sono state prestate le cure e l’assistenza corrette da parte del personale medico. Non c’erano né gli elementi né le persone addestrate per eseguire la RCP avanzata, né le manovre sono state avviate con la velocità necessaria“.
“È impossibile ignorare le discrepanze tra le registrazioni, le dichiarazioni, l’evoluzione clinica e i risultati dell’autopsia poiché le cause dello scompenso del paziente non sono mai state registrate, motivo per cui il paziente non è stato trattato o adeguatamente controllato e l’evento finale, che non è stato rilevato, ne ha causato la morte“