Ha raggiunto i 10 gol in Serie A con la maglia del Napoli in 21 partite, di cui soltanto 13 da titolare. Parliamo ovviamente di Victor Osimhen: l’uomo in più di questo finale di stagione per la squadra di Gattuso. Dopo Haaland, è il giocatore più giovane in tutta Europa ad andare in doppia cifra. Un dato che spiega quanto la sua assenza si sia fatta sentire. Devastante nell’attacco alla profondità, imprendibile quando innesca il turbo. Il nigeriano sarà decisivo nelle ultime gare di campionato e per raggiungere la tanta agognata qualificazione in Champions League.
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E quanto è mancato Osimhen. Problemi fisici come l’infortunio alla spalla e poi il Covid ne hanno frenato l’ascesa. Ma una volta ritrovata la forma migliore si sta imponendo anche contro gli avversari più ostici. Cresciuto sotto tutti i punti di vista, in particolare quello caratteriale. L’ex Lille si è mostrato “ingenuo e immaturo tecnicamente“, almeno nei primi passi della sua avventura in azzurro. Deve migliorare su vari aspetti, ma ciò che lo caratterizza è la grinta, la volontà e la determinazione con cui attacca la porta ad ogni azione.
Il merito della sua crescita si deve attribuire al rapporto con Gattuso. Nella gara contro lo Spezia, Victor, ha cercato di accontentare in ogni modo le richieste del mister, che l’ha richiamato ad ogni movimento, quasi telecomandandolo ad ogni giocata. Inoltre Gattuso ha moderato i suoi scatti d’ira. Già, perché differentemente da inizio campionato, in cui la sua rabbia e la sua impulsività prevaleva sul modo di giocare, oggi Osimhen pare cresciuto anche dal punto di vista caratteriale. Il nigeriano venuto in Italia con degli angoli da smussare, sta dimostrando di voler e saper crescere. Metaforicamente parlando, un’evoluzione passata da destriero con i paraocchi a un fulmine che riesce a colpire i suoi avversari. Ricordando che dopo la tempesta c’è sempre l’arcobaleno. E che i ‘pacchi‘ (così inizialmente denominato frettolosamente da qualcuno), all’interno possono contenere anche qualcosa di pregevole.
Osimhen si sta trasformando nel catalizzatore del gioco del Napoli. Corre, alza la testa, tiene palla e cerca i compagni. Oggi è lui la chiave del Napoli. Dopo il fisiologico periodo di adattamento, ora Osimhen si sta imponendo, facendo capire che quell’investimento da 70 milioni non è stato affatto un errore o un azzardo.
Eppure non è finita qui. Già, perché Osimhen ha mostrato ancora moltissimi margini di miglioramento. Da migliorare è l’attacco allo spazio evitando il fuorigioco, la protezione della palla e i passaggi. Fenomenale, però, nello scatto in profondità e bravo nell’appoggio sui compagni. Osimhen funge quasi da punto di riferimento per i compagni. Un ragazzo che non aspetta che il sogno si avveri, ma lo rincorre affinché possa diventare realtà. La sua vita, d’altronde, è sempre stata in salita. E così come durante la sua infanzia, lavora duramente ogni giorno per migliorarsi. Fiero del suo operato, della sua crescita e di essere la speranza per il futuro prossimo del Napoli.
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Rosa Monopoli
Articolo modificato 8 Mag 2021 - 20:33