L’attaccante protagonista della promozione della Salernitana in Serie A, Gennaro Tutino, ha rilasciato un’intervista a Fanpage parlando del futuro e del possibile ritorno al Napoli, club proprietario del suo cartellino. Ecco quanto evidenziato:
“Dal primo giorno che sono arrivato dicevo che sarei venuto a Salerno solo se ci fosse stata la possibilità di lottare per la Serie A. Inizialmente la trattativa è stata lunga perché non ero convintissimo. La Salernitana veniva da dei campionati non esaltanti. Giocare a Salerno non è come giocare al Cittadella o all’Empoli, senza offesa. La gente qui è malata di calcio, vive di calcio e la Salernitana è una fede, una malattia. Quando sono venuto a Salerno ho accettato solo per cercare di vincere.
“Lo posso dire senza presunzione: penso di essermi meritato la Serie A e voglio dimostrare il mio valore. Al Verona è stata colpa mia se non sono riuscito ad impormi. Juric in un’intervista disse che in futuro avrei giocato in Serie A, sapevo quanto credesse in me. L’esperienza di Verona mi ha fatto crescere, ma Salerno mi ha fatto maturare di più. E spero di poter rimanere alla Salernitana, anche se non dipende da me. Ciò che è certo, è che l’anno prossimo voglio giocare in Serie A.
“Ritorno al Napoli? Non penso che il Napoli possa avere nella testa una cosa del genere e sarei più contento se la Salernitana esercitasse il diritto di riscatto. Vorrebbe dire che ho fatto qualcosa di davvero importante. Se una società di Serie A spende tanti soldi per un calciatore vuol dire che lo mette al centro del progetto, che ha dimostrato di valere quello che investiranno. Questo lo dico non perché io non voglia tornare a Napoli, ma perché se la Salernitana dovesse riscattarmi sarei ancora più felice. Sarebbe bellissimo perché significa che il club crede in te. Ed è bello sentire tutti questi attestati di stima da parte dei tifosi. Mi fido ciecamente del mio agente e sono certo che saprà gestire al meglio la situazione”.