Ciciliano, membro Cts: “Si sta considerando la sospensione delle Olimpiadi”

A Radio Punto Nuovo nel corso di Punto Nuovo Sport Show è intervenuto Fabio Ciciliano, membro del Cts. Ciciliano ha parlato della riapertura degli impianti sportivi, con le oggettive conseguenze. Ecco quanto dichiarato:

Ci sono due aspetti da considerare. Le politiche in Inghilterra sugli Europei con le aperture e gli stadi pieni come in Formula Uno hanno condotto ad una concomitanza di numeri in crescita di casi in Gran Bretagna anche con un aumento dei ricoveri. In GB stanno pressando sulla seconda dose per tutti, dopo aver attuato la politica dell’unica dose. Ma, dall’espansione della variante indiana si è capito come sia fondamentale la doppia dose. Roma ha fatto registrare un aumento di casi e non si può sottacere l’esempio negativo, con relativi assembramenti, della Nazionale andata in giro per Roma.

E la prima Olimpiade è quella di Tokyo che si fa a porte chiuse ma nonostante le bolle si stanno registrando dei numeri alti di contagiati. Si è messa in considerazione anche l’ipotesi di sospendere le Olimpiadi. L’Italia è uno dei paesi in Europa meglio messi per ciò che concerne la popolazione e vaccinata, siamo secondi solo dopo la Germania. Mi sento di dire che il lavoro che si sta facendo è molto importante. Dal punto di vista epidemiologico bisogna fare una valutazione: il 50% della popolazione vaccinata è troppo poco per poter pensare ad un attività pre-covid. Stiamo registrando un aumento dei casi e sarà necessaria una rianalisi per il meccanismo di tutela del sistema Italia. Dobbiamo avere un impatto sui sistemi minore possibile. Non voglio entrare nel merito del motivo le persone non sono vaccinate, ma il 97% della mortalità da Covid è di non vaccinati. Saremo di fronte ad una epidemia di non vaccinati.

Dal punto di vista tecnico, per contenere l’epidemia, il green pass va utilizzato nella maniera più estensiva possibile, anche negli stadi o nei contesti al chiuso, ovvero anche bar e ristoranti. Sarebbero uno strumento per evitare le chiusure e diffondere i vaccini. La vaccinazione è volontaria e non obbligatoria. Il calciatore che non si vaccina può contribuire all’infezione della bolla ed anche sulla disputa delle partite. Se i calciatori si vaccinano e danno l’esempio, magari quegli esempi sarebbero più utili. Sugli stadi? Domanda prematura, il Consiglio dei Ministri applicherà protocolli attuativi con la Figc, non abbiamo ancora avuto la richiesta di un parere

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