Diamante, è l’ora di brillare!

La forte contusione alla coscia destra che ha costretto Piotr Zielinski al cambio nella sfida col Venezia, può essere la rampa di lancio definitiva per una delle incognite più grandi della storia del Napoli; stiamo parlando di Eljif Elmas.

Il secondo gol al Venezia, l’esultanza liberatoria col numero 7 sulla schiena e la folta chioma nera raccolta da una fascia elastica, hanno rievocato alla mente di molti tifosi il mito di Edinson Cavani che resta un ricordo a parte, un alieno a parte. Infondo, parliamo di una somiglianza solo nella fisionomia, niente più.

Elmas-Napoli, l’incognita

Arrivato alle pendici del Vesuvio per volontà di Carlo Ancelotti, le sue poche presenze finora nelle tre stagioni in azzurro hanno sempre fatto titubare i tifosi del Napoli.

In tanti si sono chiesti dove fosse finito il talento cristallino che ha convinto la dirigenza azzurra ad investire 16 milioni di euro sul suo groppone.

Finora utilizzato in ogni ruolo dai predecessori, fin da subito lanciato come mezzala da Luciano Spalletti nella prima di campionato nel momento del bisogno: scelta che ha pagato se osserviamo bene il tabellino dei marcatori.

Col Genoa non sarà il momento del dentro o fuori, ma una tappa verso la sua definitiva consacrazione; la possibilità di uscire dal limbo nel quale si è impantanato da tre stagioni a questa parte complice anche la gestione Gattuso.

Quando l’infortunio può diventare una chance

Chiedere a Dries Mertens per ulteriori informazioni se la sventura di chi ti precede nelle gerarchie non può diventare una ghiotta occasione per far centro e consacrarsi definitivamente.

Ecco che quindi, anche Marassi può diventare un palcoscenico importante per Elmas che dovrà dimostrare di poter insidiare Zielinski e Fabian per un posto da titolare nelle sfide che contano.

È il momento, per il diamante (ancora grezzo), di brillare più che mai e mostrare al mister e ai tifosi, le sue immense qualità.

È il momento giusto per uscire dal limbo, tornare a combattere, gioire ed esultare, perché quello di Marassi può essere il treno da prendere con biglietto di sola andata, senza più sosta.

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