Spalletti in conferenza: “Napoli ambizioso come Insigne, dubbio sull’attaccante”

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha tenuto la consueta conferenza stampa prepartita in vista di Genoa-Napoli. Di seguito le dichiarazioni rilasciate durante la conferenza del tecnico azzurro.

Cosa mi aspetto di diverso? Miglioramenti? Mi aspetto che ci sia un dare seguito a quello che è il lavoro che andiamo a proporre, perché dobbiamo migliorare in alcune cose. Ogni volta che rientriamo analizziamo tutto, se ne parla con professionisti e calciatori. La squadra comunque ha fatto bene, tenendo conto delle questioni che ci sono capitate: le abbiamo spostate, avevamo un obiettivo e le abbiamo superate”.

Come sostituire Osimhen? Ogni tanto ascolto qualcosa, voi avete delle sentinelle. Il dubbio resta e tenetevelo, dato che è l’unico”.

Cosa è cambiato nel Napoli? Io ho quasi sempre visto fare cose bellissime al Napoli. Ci sono dei momenti in cui gli avversari ti creano difficoltà, e diventa fondamentale avere la personalità di non avere la visuale ristretta dietro alla polvere alzata dagli avversari. Bisogna mantenere la lucidità, e l’abbiamo fatto molto bene, specialmente dopo il rigore sbagliato. La squadra ha evidenziato di avere una mente forte, c’era il rischio di cadere”.

Genoa? Meglio non studiare la prima partita. Tutti sappiamo che l’ambiente dà un’atmosfera particolare ed una spinta diversa. Sarà un Genoa differente e hanno trovato l’Inter che è una squadra fortissima, perché tutto male non hanno fatto. Per noi non cambia nulla: la personalità è esibire la propria forza a prescindere dall’avversario”.

Addio di Ronaldo? Le qualità del campione potremo vederle lo stesso; prima lo avevamo accanto, e per quanto mi riguarda è stato un campione da cui imparare tanto. Una persona professionale, ha dato consapevolezza e forza a tutti. Trasferisce agli altri il suo atteggiamento. Gli equilibri tra le big non cambiano perché ci sono altri campioni, altre cose oltre che le qualità di CR7. Il nostro rimarrà un campionato di primo livello”.

Scudetto per 7 squadre? 7 squadre sono di livello superiore ma bisogna dimostrarlo sul campo. Sarà poi il comportamento nel tempo che farà la differenza, la rosa farà la differenza. Ci saranno tante problematiche per trasferte, rientri, recuperi, infortuni, per cui dipende da tante cose ma 7 squadre possono veramente creare la classifica più alta. Catena? Era lunghissima, però poi come spesso mi accade io sono tra i più fortunati: non è partito quasi nessuno e sono contento così. Altre squadre si sono rinforzate ed organizzate: la Juve l’anno scorso ha lottato per il quarto posto, una condizione anomala che non si ripeterà”.

Osimhen? Si sta buoni fino al ricorso, se ne parlerà poi. Come ha reagito lo spogliatoio? Ne abbiamo parlato, e i calciatori sono stati bravi. Hanno fatto un cartello da appendere firmato da tutti, non si può dire cosa c’era ma ne abbiamo parlato a lungo. Rinforzo last minute? Sarei stato contento di mantenere i calciatori che ho trovato, sempre in funzione della completezza della rosa. Bakayoko, Hysaj e Maksimovic hanno giocato cento partite in tre, avevano un peso: la società è attenta, se ci saranno occasioni al nostro livello”.

Sperimentalismo? Genova è una città ricca di tradizione calcistica e di sperimentale ci sarà poco, sono calciatori che hanno già giocato partite importanti. Lobotka, Elmas e Fabian sono tre centrocampisti e non c’è da sperimentare, lì davanti non cadrò nel tranello. Lozano e Insigne hanno fatto le prime punte, Andrea dal divano di casa sua. Sugli esterni Ounas resta con noi e può darci una mano importantissima”.

Il Napoli ha un calciatore con le caratteristiche di Allan? Demme ha queste qualità, Elmas ha queste qualità, anche Fabian. Questi calciatori si adattano a fare più cose, nel box delle cose da fare ci mettono moltissime cose tutti e tre”.

Napoli può raggiungere il vertice? C’è la grandezza o almeno l’inizio di un percorso di una squadra che vuole andare a fare cose importanti per sé stessi e per la città, che gli chiede questo. Lorenzo è uno di quelli che vuole fare cose diverse, aggiungere nuove giocate al manuale del calcio. Diventa naturale riprendere il pallone per battere il rigore dopo averne sbagliato uno. Il capitano è condannato a dover dare sempre notizie corrette ai compagni di squadra. Lorenzo è condannato ad avere dei comportamenti da distribuire a tutti i bambini che lo guardano. Lui per ora lo sta facendo e di conseguenza la squadra ha dato segnali importanti“.

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