A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Adriano Bacconi, match analyst. Ecco quanto evidenziato:
“Stando a Trigoria cominciai un percorso della Roma. Lippi mi chiamò per i Mondiali, lavorava con me e gli chiesi di portare con me un giovanissimo Beccaccioli si fece questa clamorosa esperienza del 2006. Fu un’esperienza incredibile anche per me a livello formativo in quella magica trasferta in Germania e nella Nazionale, ha poi lavorato anche con Spalletti che poi l’ha riportato a Napoli. Parlavo ieri con Simone, questa cosa è routine. Gli analisti non sono più da soli, studiano le partite e cercano situazioni interessanti. Per fare certe trovate felici devi trovare gli interpreti, tipo Zielinski che calcia indifferentemente di destro o sinistro.
La mano dell’allenatore si vede sempre, il problema è che a volte c’è positivamente e altre negativamente. Se noi guardiamo i 3 gol che ha preso a Bologna si vede tantissimo la mano di Sarri: un gol con difesa alta, uno su un lato debole. Sono situazioni interpretate male dai giocatori ma la mano si vede anche nelle situazioni negative.
Napoli fino in fondo? Io dico che il Napoli sta giocando, per scelta, con il freno a mano tirato. Perché non vuole rischiare niente: sa che c’è qualità davanti, quindi si creano situazioni senza sbilanciarsi. Con la Fiorentina ha aspettato che la squadra attaccasse, ha bloccato la difesa con i terzini che crossano la metà dell’anno scorso. Sono scelte, i due mediani sono molto più bloccati. In questo modo valorizzano la profondità che richiede Osimhen o anche Insigne. Che continui a giocare con il freno a mano tirato.
Napoli e Milan? Il Milan in generale gioca meglio ma il Napoli ha dei picchi clamorosi. Come continuità, pressing e coesione forse il Napoli ha qualcosa in meno del Milan, c’è da dire che Pioli è al terzo anno. Milan e Inter hanno un organico anche più ampio, possono gestire meglio partita e infrasettimanali”.
Articolo modificato 4 Ott 2021 - 22:04