Partenza dei giocatori per la Coppa d’Africa? Il legale del Napoli lancia la proposta

L’avvocato Mattia Grassani, legale della SSC Napoli, ha rilasciato un’importante intervista a Cross, trasmissione in diretta su Radio Kiss Kiss Napoli, in merito alle questioni che tengono maggiormente banco in casa partenopea negli ultimi giorni, ovvero la questione riguardante la partenza dei calciatori per la Coppa d’Africa e i cori razzisti subiti da Koulibaly. Di seguito quanto evidenziato dalla nostra redazione:

UDINE, ITALY – SEPTEMBER 20: Andrè Anguissa, Victor Osimhen, Kalidou Koulibaly of SSC Napoli celebrate the victroy after the Serie A match between Udinese Calcio and SSC Napoli at Dacia Arena on September 20, 2021 in Udine, Italy. (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Come sopperire alle assenze dovute alla Coppa d’Africa? La società Napoli non sta trascurando alcun tipo di intervento per cercare di dialogare con le organizzazioni internazionali perché il Napoli è una società che ne uscirebbe più che penalizzata. La trasferta del Napoli in Europa League a Leicester è stata mitigata dall’UEFA e dal Regno Unito e da questo punto di vista partiamo e siamo in una situazione di difficoltà sotto il profilo della possibilità di trattenere i giocatori”.

“Il tempo gioca dalla nostra e la società sta percorrendo tutti i passaggi per cercare di arrivare ad una conclusione che tenga conto degli investimenti e dei diritti della società. Si potrebbero accorciare i tempi della Coppa d’Africa o concordare con le federazioni una sorta di turn over facendo partire i giocatori a scaglioni. Questo problema non riguarda solo il Napoli, ma tante squadre di diversi campionati europei. Non si sta trascurando nulla, anche se la situazione è di rincorsa e non come in altre circostanze”.


Speriamo che non capitino più cori razzisti, ma la SSC Napoli precorre i tempi ed ha il suo credo in merito a questi eventi spiacevoli. Ricordo quando a San Siro Koulibaly venne espulso da Mazzoleni per un applauso che rivolse ai tifosi razzisti. Andammo in appello a dire che Koulibaly non avrebbe voluto deridere l’arbitro, ma si riferiva, con quell’applauso, a chi gli rivolse dei cori razzisti. La priorità della società è di essere intransigente su questi cori, con certi cori si uccidono le persone. Se siamo ancora qui a parlarne è perché il regolamento attuale consente una mitigazione delle responsabilità, in casi estremi anche una cancellazione della responsabilità della società”.

“È vero che le società non possono rispondere degli atteggiamenti dei propri tifosi, ma se i cori sono insistenti ed individuabili qualche cosa nella prevenzione andrebbe fatta. Se le persone non sono in grado di autocontrollarsi allora ci vogliono regole più severe ed un prossimo passaggio a livello di inasprimento delle sanzioni e l’eliminazione della cancellazione da parte della società della responsabilità oggettiva, è ovvio che a quel punto si crea una zona di impunità che è quella degli spalti. Il Napoli è pronto a farlo notare all’arbitro se ce ne sarà bisogno”.

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