Alla vigilia di Napoli–Legia Varsavia, Luciano Spalletti ha analizzato la terza gara di Europa League in conferenza stampa. Ecco le parole del tecnico partenopeo.
“Questa gara diventa decisiva. Se non riusciamo a vincere sarà durissima andare avanti in questa competizione. Porteremo tutte le attenzioni possibili. Ci può essere anche un rafforzamento da portare in campionato per dare continuità di risultato. Abbiamo una rosa che ce lo consente. Abbiamo un numero di calciatori che sono di livello alto, quasi tutti di livello top per stare dentro questa competizione”.
Juan Jesus titolare? “Parlare di turnover è abbastanza offensivo per questi calciatori. Io non parlo di turnover, abbiamo una rosa che ci permette tante rotazioni. Dall’inizio del campionato hanno giocato Meret, Manolas, Lobotka. E quelli che giocano adesso lo fanno per turnover? No, abbiamo una rosa in cui sono tutti titolari. E’ un modo di dire sbagliato, va ad intaccare la professionalità dei calciatori. Mertens gioca perché si fa turnover? Mertens gioca perché è titolare. Juan Jesus può fare anche il terzino sinistro, anche se lo fa con altre caratteristiche. Lui è un calciatore veloce, sa anche fare delle scorribande. Può essere che giocherà. Poi io prendo tutto il tempo per scegliere chi scende in campo, parlo anche con tutto lo staff medico e scegliamo con cura chi deve giocare”.
Questo post in breve
Napoli può diventare la squadra più forte che tu abbia mai allenato? “Non lo so, ci sono tante trappole fino alla fine. Gli ingredienti ci sono tutti perché diventi un Napoli fortissimo ma ne riparliamo alla fine. Ho avuto la fortuna di allenare tante squadre importanti nel mio fare kilometri da allenatore. Questo gol contro il Torino dà la possibilità di avere tanti sbocchi per le sortite offensive. Abbiamo tante possibilità, nello stretto e con Osimhen nel lungo. Questo è un vantaggio enorme, io sono fiducioso. Vedo quello che fanno in allenamento: per cui quella che è la vostra proposta di entusiasmo a me arriva raddoppiata”.
Mertens? “Il suo ritorno in gruppo è importante perché ci permette di avere più formazioni titolari. Poi c’è bisogno di certezze e di leader per fare risultati. A lui piace molto prendersi le responsabilità. Ci fa enormemente piacere averlo ritrovato, così come per Demme e Lobotka. Zielinski non sarà della partita e queste scelte in più ci permettono di sopperire a questo problema. Sono queste, poi, le qualità che ci possono permettere di far bene nel lungo percorso. All’inizio o in corso sarà della partita”.
Cosa si sente di dire ai tifosi giovani? “Noi non diciamo le cose tanto per dire, non vogliamo ingannare nessuno. Se vogliamo essere sicuri, dobbiamo essere coerenti con noi stessi per il percorso che possiamo riuscire a fare. Noi andiamo in ritiro per far stare i calciatori lontani dalle proprie famiglie? No, i calciatori lo hanno scelto. Il comandante (Koulibaly, ndr.) e il capitano (Insigne, ndr.) hanno detto che bisognava andare in ritiro per unire la squadra. Poi bisogna far sì che tutti si allenino al massimo. Se c’è qualcuno che non gioca per 10 mesi c’è chi ha il comportamento sempre corretto e chi abbassa la guardia. Nelle rose di questo livello, delle squadre che puntano alla Champions League, c’è da dare la massima attenzione a queste partite. Domani si divertiranno, anche se noi avremmo voluto farli divertire anche contro lo Spartak”.
Osimhen titolare? “Ci sono calciatori che hanno delle qualità e dei muscoli che sono differenti a quelli degli altri. Soprattutto i calciatori di colore hanno questa potenzialità. Riescono a rigenerarsi in poco tempo, proprio dal punto di vista della qualità. Lo stesso discorso vale per Koulibaly che è sempre stato titolare. Non hanno problemi ad allenarsi sempre ad alti livelli. In questo caso qui, si può fare anche un po’ di attenzione, grazie alla rosa ampia. Probabilmente domani può essere anche della partita. Ma non giocherà titolare”.
Mertens e Petagna? “Possono giocare perché uno è bravo nello stretto e l’altro è bravo a giocare anche le palle randellate in area di rigore“.
Pressione sul Napoli è benzina per voi? “Funziona così: se vuoi avere dei successi e una classifica importante devi saper gestire anche la pressione. Quando racconti una cosa poi devi trovare altro per proporre una lezione e un ragionamento perché gli altri poi ti conoscono. Le pressioni sono motivate da quello che riusciamo a fare e dalla classifica. Dobbiamo andare più in profondità rispetto agli aspetti che affrontiamo durante la settimana. Viene naturale pensarsi più bravi degli altri quando fai risultato ma invece questo va gestito al contrario”.
Qual è il segreto per gestire la rosa? “L’intelligenza dei calciatori è sempre il segreto per l’armonia di tutti. Noi abbiamo a che fare con dei professionisti veri che sanno bene qual è il loro obbligo. Loro sono prigionieri del dover esibire un impegno e una professionalità costante. Sono i risultati di gruppo che fanno la differenza. Debbono saper coesistere e collaborare perché solo così si riesce a fare più risultati. Non ci può essere un Napoli vincente senza risultati di squadra. Ho trovato un gruppo molto predisposto. La mancata qualificazione in Champions League ha causato poco mercato per tutti perché non si è raggiunto il risultato di squadra”.
Lozano? “Secondo me si esagera un po’. Fino a quel momento avevamo bisogno di portare un risultato a casa e lui è stato protagonista assoluto. Poi ci sono 5 sostituzioni e loro hanno iniziato a lanciare palloni alti e avevo bisogno di calciatori capaci di fare quei contrasti. L’ho tolto ad un minuto dalla fine. Lui era un po’ dispiaciuto all’inizio ma poi basta vedere le reazioni in allenamento degli ultimi giorni per capire che ora va tutto bene”.
Cosa si è detto con Lozano? “Se uno ha ben chiaro quello che deve essere l’obiettivo del perché si lavora nel Napoli, allora diventa più facile. L’obiettivo è vincere le partite e se riusciamo, significa che lavoriamo bene. Poi ci sono quelli che non hanno giocato e che non giocano da un po’. Nelle 5 sostituzioni ho bisogno di metter mano a quello che c’è da fare in quello momento in partita. Nel mio ruolo non c’è scritto che non posso sostituire chi avevo appena messo. Poi glielo vado a spiegare dopo. Ci voleva un po’ di fisicità e mi servira un altro tipo di fisicità e non la sua qualità. Lui ha fatto poi vedere negli allenamenti il campione che è, allenandosi e divertendosi con il gruppo”.
Infortunio Zielinski? “Non verrà contro il Legia Varsavia per preacuzione. A Roma ci sarà“.
Svolta mentale per puntare al primo posto? “Avere le idee chiare aiuta sicuramente. Io da domenica ad oggi ho avuto una lunghezza di tempo precisa per riuscire a preparare la partita e non posso pensare alla Roma. Domani è un passaggio fondamentale per il nostro futuro. Chi pensa a qualcosa d’altro rispetto alla vittoria di questa partita non pensa bene“.
Insigne è sereno? “Il capitano è serenissimo. Lui è un leader di questo gruppo, può capitare a tutti di sbagliare un rigore e il Napoli deve saper andare avanti anche con un rigore sbagliato. Lui per arrivare a questo livello ha già dimostrato tutto il suo valore e sa che deve reagire. Cambiare rigorista, secondo me, non ci darebbe alcuna certezza di fare gol. Probabilmente si metterebbe a rischio delle certezze di cui oggi non possiamo fare a meno. Poi ci sono dei momenti particolari dal punto di vista emotivo e ne parlerà lui con i compagni di squadra nel momento del prossimo rigore. Ho visto calciatori entrare all’ultimo minuto entrare per battere il rigore e poi sbagliare. Non c’è bisogno dell’allenatore per decidere il rigorista: un allenatore non conosce alla perfezione lo stato emotivo“.
Stadio Maradona? “Mi sembra che l’entusiasmo stia ripartendo. Vivendo lo stadio vedo che sta tornando tutto come prima. Quando entri in quello stadio lo senti a prescindere l’amore e l’affetto, anche se lo stadio non sarà pieno. Siamo costretti ad assorbire l’amore della gente sempre, anche se sentire i boati, il saluto dei bambini è incredibile. Molti di questi ragazzi che ho sono fatti così. Koulibaly se lo porterà sempre dietro nella sua vita, ovunque andrà“.
Gara di Roma particolare per lei? “Non ho avuto tempo per pensarci“.
Articolo modificato 21 Ott 2021 - 10:21