A Radio Punto Nuovo nel corso di Punto Nuovo Sport Show Claudio Gavillucci, arbitro. Ecco quanto evidenziato:
“Trasparenza? Ne ho parlato e scritto nel mio libro l’Uomo Nero ormai due anni fa. Nel libro ci sono indicazioni precise su come andrebbe messa in piedi la comunicazione per far conoscere le dinamiche delle decisioni prese in campo. Spero che dopo le parole, seguano i fatti: è ora di agire.
Io troppo onesto? Mi sarebbe piaciuto ricoprire il ruolo di rappresentare l’Aia presso i club ed i media, ma l’importante non è chi ci sarà, ma il metodo. Far ascoltare le comunicazioni tra Var e arbitro cosa che succede già nel rugby e sono ascoltate da tutto lo stadio oltre che in tv. Ci deve essere la volontà: la tecnologia e la cultura già ci sono. Il motivo è nella volontà: le varie componenti federali devono trovare un accordo. Francamente, non riesco a capire il motivo, ho sempre difeso l’operato dei miei colleghi.
Non vedo motivo dal punto di vista operativo di non spiegare quello che accade in campo. Quando si conosce la buona fede degli arbitri, allora si può spiegare ogni decisione, così come si può spiegare la differenza delle decisioni di Inter-Juve e Roma-Napoli. Se rendiamo trasparenti le comunicazioni, poi, sarebbe tutto più semplice.
La gestione Nicchi rispettava il suo carattere, L’Aia ha un grosso problema di reclutamento, è un peso che ci sarà per tutto il sistema calcio, cosa anche questa scritta nel mio libro come il fatto che l’iniziativa del doppio tesseramento potesse essere una delle strade da poter perseguire . Il rigore è la massima punizione: non avrei fischiato né il rigore su Anguissa né su Alex Sandro. Questi rigori in Europa e soprattutto in Inghilterra non li fischiano mai. Ecco perché poi Arriviamo, ad essere il campionato con più rigori fischiati. La cosa più complessa è la necessità di raggiungere l’uniformità: ora, con l’episodio di Juve-Inter si è creato un precedente pericoloso. Quindi il mio suggerimento all’Aia è di intervenire chiarendo, o che questi contatti saranno valutati da rigore sempre o che c’è stato un errore”, anche questa è comunicazione”.