Alfonso De Nicola, ex medico sociale del Napoli, è intervenuto ai microfoni di “1 Football Club”, trasmissione in onda sulle frequenze di 1 Station Radio. Di seguito quanto evidenziato:
“Lorenzo Insigne? A Napoli sta benissimo e vorrebbe rimanerci tutta la vita. Vuole giocare sempre, come vuole restare in maglia azzurra per più tempo possibile. Serve comunione di intenti col Napoli, se si vuole raggiungere un’intesa sul fronte rinnovo? Sì, ma vale per tutti, non solo per Lorenzo. Dobbiamo rispettare la società e le scelte che fa. Finora, non dimentichiamolo, siamo venuti dal niente ed abbiamo portato il Napoli ad un certo livello. Continuare su questa strada è importantissimo per tutti noi addetti ai lavori e non solo”.
Questo post in breve
“Perché Piotr Zielinski fatica ad entrare in condizione? Si tratta di un ragazzo eccezionale, fa paura sul piano fisico. La sua rapidità nel gioco di gambe è impressionante. Non credo che sia difficile allenarlo. Secondo me è un problema esclusivamente mentale. Il ragazzo deve stare tranquillo, è ancora molto giovane. Uno con le sue doti fisiche, spesso oscurate dai suoi piedi sublimi, è soggetto a continui fastidi muscolari che portano squilibri posturali e, sulla lunga, si va incontro ad infortuni”.
“Quando c’ero io, a Napoli ho introdotto per la prima volta la figura del posturologo nello staff, quando nessuna squadra di Serie A lo aveva. Grazie a questa intuizione, siamo riusciti a fare un grandissimo lavoro di prevenzione e, alla fine delle stagioni, la nostra squadra era sempre quella che aveva il minor numero di infortunati”.
“Ghoulam può rientrare in condizione? Se Ghoulam si allena come dovrebbe, in modo personalizzato, può recuperare al 100% dagli infortuni. Il problema è: chi può seguirlo in maniera idonea nell’attuale staff? Bisognerebbe sfruttare gli allenamenti anche come forma di prevenzione degli infortuni, perché oggigiorno il calcio è foriero di impegni. Il massimo in partita lo dai solo se riesci a dare il massimo anche durante gli allenamenti. È una questione di unione d’intenti: i ragazzi devono essere predisposti mentalmente ad allenarsi bene, ma chi li segue deve essere all’altezza“.
“Osimhen? Non conosco le sue condizioni, ma so che il Napoli, senza di lui, è un’altra cosa. La diagnosi, come sempre, è la cosa più importante che esiste: se parliamo di contrattura, non c’è ed è meno grave. Si dicono tante cose, ma occorre fare una diagnosi precisa per chiarire se si possa escludere la lesione muscolare. Se la lesione viene eliminata dall’equazione con sicurezza, allora è solo un problema soggettivo, è solo il calciatore a dire di non farcela per il dolore. In quel caso, si riprende piano piano in un paio di giorni“.
Articolo modificato 2 Nov 2021 - 15:52