Luciano Spalletti è stato ospite al Festival del Corriere del Mezzogiorno ed ha parlato in diretta anche del cammino del suo Napoli fino a questo momento. Ecco le sue dichiarazioni:
“La vittoria di ieri è stata molto importante perché noi ci eravamo complicati da solo un po’ la corsa alla qualificazione. Ora abbiamo messo le cose a posto. Il nuovo allenatore poteva essere un’insidia. Ora ci sono queste tempistiche così ristrette per preparare le partite. I calciatori devono essere sempre dei professionisti impeccabili. Noi abbiamo la fortuna, ma anche per bravura della società, di aver scelto calciatori di tutta qualità, pieni di professionalità, puntualità.
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Ieri non siamo entrati in campo nel migliore dei modi, abbiamo un un po’ sporcata la partita. Dovevamo avere subito un’idea sul da farsi. Invece poi abbiamo concesse un paio di occasioni agli avversari che sono stati bravi a sfruttarli. A fine partita ho fatto i complimenti perché abbiamo rimesso a posto le cose. Grazie alle cinque sostituzioni le partite spesso vengono determinate da chi entra a gara in corso.
È una regola importante perché con 5 sostituzioni si può cambiare il 50% della squadra e si può di conseguenza ribaltare il risultato, come è successo ieri. Non è facile far capire che chi entra dopo non è una riserva, ma i titolari dei 30 minuti, dei 60 minuti, come dico sempre.
I ragazzi hanno fatto vedere che sono interessati e partecipano ai miei discorsi. Qui ho imparato tante cose perché ci sono calciatori di alto livello come Koulibaly, Insigne, Fabian, che sanno già quello che devono fare. Io quando dico cose intelligenti sono cose che dicono loro. Quando finisce non riesco a gioire troppo, dato che il mio pensiero va subito a quella successiva che è sempre a distanza ravvicinata.
I calciatori vanno esaltati perché il gruppo ne esce rafforzato. È cresciuta la mentalità della squadra. A me farebbe piacere se i miei calciatori venissero paragonati all’istinto di un predatore, che quando vede la preda fa di tutto per portarla a casa. Se riuscissero i miei calciatori ad essere un po’ predatori così, che quando vedono la partita vogliono vincerla sempre, sarebbe importante.
Osimhen lo paragono a Weah. È probabilmente meno tecnico, ma è comunque forte dal punto di vista della qualità. Van Basten è più tecnico, ma Osimhen essendo così giovane e può arrivare a quei livelli lì.
Tifosi allo stadio? Io non porterei mai mio figlio ad insultare un adulto oppure farmi sentire mentre insulto io un adulto allo stadio. È da questi comportamenti nasce la legittimità a discriminare gli altri. È chiaro che poi il tutto si trasforma in radici più profonde, diventa tutto più difficile. Bisogna andare nelle scuole per preparare prima i ragazzi. Ci si rimane un po’ male. È una cosa deprimente portare i figli a vedere o fare queste cose.
“Inizialmente ho detto di aver completato il tour dell’anima perché dopo Roma e Milano ora sono a Napoli che un po’ si somiglia con la capitale, ma io la pressione me la produco da solo perché ne ho bisogno per rendere al massimo. Me lo inietto da solo quel veleno che poi mi aiuta ad averne di più quando me lo iniettano gli altri, così non vado in difficoltà. Roma e Napoli ti bruciano pure se non sei pronto all’amore e alla passione della città. Milano rispetto a questa due è un po’ più moderata, ma ti sorveglia inesorabilmente sulla professionalità. Più indirettamente il peso dell’importanza del club, dell’amore dei tifosi lo percepisci ugualmente. Napoli è una città gioiosa, ti dicono tutto e subito. Io non faccio una vita mondana, resto sempre a Castel Volturno, preparo spesso le cose per il giorno dopo. Ogni tanto vado a cena fuori, perché a Napoli si mangia bene.
Mozzarella? Mi piace tanto, spesso devono fermarmi perché non mi so contenere. La mattina in tangenziale c’è tanta gente, con i motorini che arrivano da ogni parte, non sai dove ti può arrivare la sberla. Ma si percepisce quest’ingrediente del voler essere intensi in ogni cosa che si fa, del voler aiutare in ogni cosa, nel volere stare vicini alla squadra.
Come sta la squadra in vista del match di domenica? Bisognerà fare una prestazione giusta. Nella felicità ottenendo questi risultati abbiamo scoperto tante belle cose e vogliamo darvi continuità. Quando si va ad attaccare bisogna concludere l’azione. Noi siamo una squadra che ora si conosce abbastanza bene, ma può ancora crescere. Sono fiducioso di poter fare ancora meglio.
Koulibaly ci mancherà domenica, sua maestà mancherebbe a chiunque. Per fortuna abbiamo una rosa che ci fa stare tranquilli e ci permette di soccombere anche alle assenze.
Scudetto? Abbiamo una maglia importante e va giustamente riempita con cose importanti. La possibilità di stare al meglio con noi stessi e di vincere tutte le partite ce la daremo sempre. Vogliamo vincere più partite possibili, poi se ci sono delle squadre più forti di noi lo vedremo strada facendo. Vincere tutte le partite dipende da molte cose, ma noi ci prepariamo al meglio“.
Articolo modificato 6 Nov 2021 - 11:14