L’ex manager di Diego Armando Maradona, Stefano Ceci, ha pubblicato un documento, attraverso i propri canali social, in cui spiega la sua posizione riguardante i diritti legati al marchio e al nome di Diego Armando Maradona. Ecco quanto evidenziato:
“Non esiste nessuna sentenza definitiva pronunciata da un giudice argentino contro EA Sport e a favore di Sattvica (la società appartenente all’ex avvocato di Maradona, Matias Morla, ndr). EA Sport, con i miei legali, presterà reclamo giuridico nel corso della settimana.
Ricordo che una situazione simile era già capitata nei confronti della stessa società Sattvica, che in un primo momento è stata oggetto di misure cautelari, sollecitata dagli eredi di Diego Armando Maradona, rispetto l’utilizzo dei marchi di sua proprietà ; la misura è poi decaduta per effetto del Tribunale competente.
Ribadisco di aver opportunamente acquistato – insieme a Sattvica – l‘esportazione commerciale dei diritti d’immagine di Diego Armando Maradona, la cui volontà fu espressamente formalizzata dalla Dottoressa Sandra Veronica Lampolsky.
Ribadisco che nessuna rescissione mi è stata notificata in forma legale e che, per quanto mi riguarda, sarei contrario a qualunque atto revocatorio. Ho sempre osservato le disposizioni contrattuali e, precisamente in virtù di tale conformità , ho depositato cento mila euro in fattura agli “eredi Maradona” come indicato dal Tribunale competente per la successione.
Rifiuto enfaticamente e con indignazioni le affermazioni che sostengono che al momento della firma del contratto con il mio amico, lui fosse incapace di intendere e volere. Questa affermazione è un’offesa inconcepibile davanti alla volontà e alla memoria di Diego Armando Maradona.
I miei avvocati hanno presentato reclamo giuridico rispetto a questa situazione. Ribadisco la mia intera disponibilità nei confronti della Giustizia Argentina e di rispettare qualsiasi decisione, nel pieno convincimento e della legittimità dei miei diritti e, soprattutto, dell’espressa volontà di Diego Armando Maradona”.
IL DOCUMENTO PUBBLICATO DA STEFANO CECI: