Robert Acquafresca, ex calciatore, tra le altre, di Atalanta e Cagliari, ha parlato ai microfoni di 1 Station Radio durante la trasmissione “1 Football Club” e tra i temi trattati c’è anche il Napoli:
Il Napoli? “Ci sono andato vicinissimo due volte. La prima avevo appena firmato col Genoa, mentre la seconda è stata colpa mia: decisi di ritornare al Cagliari, dato che venivo da un infortunio e avevo bisogno di una squadra in cui mi potessi sentire a casa, nella mia comfort zone. Il Napoli era una squadra già troppo forte, che giocava in palcoscenici importanti. C’è chi nelle pressioni ci sguazza e chi, invece, rende meno. Lo abbiamo visto anche nel periodo del Covid, quando sono mancati i tifosi sugli spalti e sono venuti fuori diversi calciatori. Indossare la maglia azzurra non è per tutti“.
Sul settore giovanile – “Penso che i ragazzi di oggi devono superare momenti difficili per maturare. Io ho fatto le giovanili al Torino prima di giocare in prima squadra all’Atalanta: posso dire che a Bergamo sono i più bravi a lavorare con i ragazzi, non c’è alcun segreto. Accanto ai giovani mettono i migliori tecnici, per questo vengono fuori tanti calciatori forti. I dati CIES dicono che l’Italia è la nazione col maggior numero di giovani calciatori stranieri; questo è un problema: le società dovrebbero avere il coraggio di lanciare più ragazzi italiani“.
Italia? “Sono stato orgoglioso di giocare per la nazionale italiana ma avrei potuto giocare anche con la Polonia”.
Articolo modificato 12 Nov 2021 - 22:19