Momento molto importante per Dries Mertens che dopo aver recuperato dall’infortunio sembra proprio non volersi fermare. Il belga e sua moglie Kat Kerkhofs aspettano un bambino e la showgirl belga si è raccontata a HLN.be parlando di diversi argomenti. Di seguito i passaggi salienti dell’intervista con le principali domande:
Qual è stato l’ultimo sogno che hai fatto?
“Non oso dirlo, ma realmente l’ho sognato: quello di bere un bicchiere di vino. Uno squisito bicchiere frizzante di vino bianco. Non so esattamente di quale campagna, ma avevo la sensazione di una bella giornata estiva a Napoli. Non bevo da quando sono rimasta incinta! Non sento la mancanza dell’alcol in sé, ma delle cose a cui lo associo”.
Chi ha determinato la tua vita?
“Dries. Ci conosciamo da l’età di 11 anni. Era nella classe della mia vicina di casa e non riusciva a smettere di parlarmi di lui. Un giorno ha organizzato una festa di compleanno, potrei dirti che ci piacevamo reciprocamente. Ma la verità è che Dries mi chiamò e io non gli risposi! Mi dispiaceva per la mia vicina di casa. Dopo anni ci siamo incontrati all’Oude Markt. Siamo andati a mangiare un kebab, me ne sono subito innamorata. Era già un calciatore e a quel punto gli dissi: ‘Se vuoi ancora vedermi allora ci dobbiamo fidanzare ufficialmente’. Così, sono passati 17 anni. Praticamente Dries è stato sempre presente nella mia vita. C’è stata qualche volta che ho pensato: è intelligente restare insieme dall’infanzia finora? Ma intanto stiamo insieme da così tanto tempo e a volte ci sono alti e bassi, ma è la cosa più dolce che ci sia”.
Ci sono stati avvenimenti che hanno dato ancor più importanza a questa storia?
“Quando Dries ricevette un’offerta per giocare in Italia io avevo 24 anni. ‘Va bene’ ci dicemmo: ‘Lo faremo!’. Ma non sapevamo chiaramente a casa andassimo incontro . Oggi, a distanza di 9 anni, ti confermo che Napoli e quel Paese ci hanno completamente formato. Siamo completamente permeati nella cultura e nel modo di vivere degli italiani. Per lo stesso Dries, all’epoca del trasferimento al Napoli stava valutando di andare a giocare per soldi in Russia. E inizialmente pensai che mi sarei dovuta muovere ogni anno, spostarci, a quel punto la mia vita sarebbe stata molto diversa. Negli ultimi anni invece abbiamo scelto consapevolmente l’Italia, per questa voglia di restare abbiamo anche rifiutato qualche offerta. Non so se tornerò mai di nuovo a vivere a tempo pieno in Belgio, non abbiamo preso una decisione in questo senso momentaneamente”.
“Dopo tutto questo tempo, ora anch’io ho una mia vita lì, ma non è stato facile. Dries in Italia è un Dio. Ho anche i miei impegni e i miei amici lì, ma la mia battaglia rimane sempre di non voler essere solo ‘la moglie di Dries’. Tutto è determinato da questo nella mia vita. Non è così che sognavo da bambina. Sono diventata forte, indipendente: sono diventata donna. Non è facile. Ed è la stessa cosa per la mia carriera. Le persone pensano sempre che lo devo a Dries. Come se non possedessi talento. Il mondo della televisione è severo. In realtà, è il contrario perché forse sarebbe stato ancora più veloce per me fare tv senza Dries. Avrei potuto dare più tempo ai miei progetti, gettarmi con più insistenza. Ma è così che va nel mondo televisivo, spesso continuano a pensare che sono la moglie di Dries e basta. Il fatto che in questo mondo le donne siano trattate diversamente dagli uomini intristisce”.
Vorresti cambiare qualcosa della storia della tua vita?
“È facile: vorrei che mio padre non fosse morto. Ho provato a convincermi, ma nel mio cuore ci sarà sempre un vuoto e non si chiuderà mai. Magari cambierà qualcosa dalla gravidanza, perché prima pensavo non sarebbe tornato nulla di mio padre. Invece adesso sto per avere un bambino che sarà un maschietto. Avrà il suo sangue. Che bello sarebbe se si assomigliassero? Gli stessi occhi o un tratto caratteriale? Sembra una seconda opportunità per me. Quando mio padre è venuto a mancare avevo solo 10 anni, mi manca da molto tempo. La mia vita sarebbe stata diversa, forse sarei andata alla scuola di musica a Londra”.
“Speravo che fosse una femminuccia, quando ho scoperto di aspettare un figlio. Perché volevo che Dries rivivesse l’esperienza di mio padre, volevo che mia figlia sentisse quello che sentivo io da ragazzina nei confronti di mio padre. Ma si è rivelato essere un maschio, ci ho messo un po’ ad abituarmi! Ma mi ha confortato l’idea di avere un altro amore maschile nella mia vita, è un terreno sconosciuto per me”.
Cosa ti rende infelice?
“Il sessismo nel mondo. A volte quando inizio a parlarne Dries mi dice: ‘Non dovresti’. Ma perché una donna dovrebbe piagnucolare per difendersi? Questo già è sessismo. La possibilità non sono uguali, anche in un rapporto. Anche nel mio lavoro sento un sessismo. Quando un uomo dice qualcosa, lui è divertente. Se una donna fa la stessa cosa, lei è malata di attenzioni o arra*ata per gli uomini. Dries e io, parliamo molto di questo. Voglio che sappia come ci si sente una donna”.
Con chi ti confidi quando sei debole?
“Cerco di occuparmene prima da sola, ma se non funziona vado da mia sorella Lyn. A volte non riesco a gestire molto bene la debolezza. Ciò è dovuto anche alla mentalità sportiva di alto livello di Dries. Cerco di non appesantirlo troppo o di essere troppo debole per non dargli preoccupazioni. Quando a volte brontolo, Dries mi dice: ‘Guardati intorno, dove vivi, cosa hai’ e io so che ha ragione. Ho una vita molto bella non devo essere triste”.
Chi ti dona il sorriso più sincero e vero?
“Juliette il nostro cane. Ha 9 anni ed è stato adottato dalla Spagna. È eccezionale, è stata maltrattata e picchiata e te ne accorgi, ma lei è il cane più dolce del mondo. L’abbiamo cresciuta come se fosse nostra figlia, fa davvero parte della nostra famiglia. So che è sbagliato, ma lei dorme anche nel nostro letto. Ci ha reso un po’ mamma e papà per la prima volta”.
Cosa ti piace fare nella vita quotidiana?
“Il problema è che ho poca regolarità nella mia vita. Quando io e Dries abbiamo un po’ di tempo libero ordiniamo al McDonald’s e restiamo a casa. Ci rilassiamo e guardiamo una serie, questi sono i nostri momenti. Quando partorirò, tornerò in Italia, perché voglio che Dries sia lì con me. Il mondo del calcio non è affatto umano in questo senso. Può anche darsi che il giorno della partita non gli sia concesso venire. Non voglio costringerlo a fare nulla di sbagliato, voglio solo che faccia la cosa giusta. Viene anche mia mamma, non vogliamo essere soli. Contratto in scadenza di Dries? Se dovessi scegliere io, rimarrei a Napoli. Abbiamo trovato il paradiso, un paradiso nascosto in un guscio ruvido“.
Chi vorresti rendere felice?
“Il papà di Dries:. Sarà il padrino di nostro figlio, ma ha commosso la sua reazione alla notizia. È stato uno dei momenti più belli della gravidanza. Mio suocero e mia suocera stanno insieme e sono sempre pronti per noi. Sono altruisti. Quando chiedono un autografo per Dries loro lo fanno: io ho ignorato queste domande da anni! Voglio renderlo felice. Spesso lo facciamo accogliendoli a Napoli con amici. Questo è il lato buono delle risorse economiche. A che serve avere denaro se non lo condividi?”
L’importanza della beneficienza?
“Abbiamo fatto tante cose in questi anni, ora vogliamo fare qualcosa per i bambini. Ne parliamo spesso ma non lo facciamo finché non è davvero giusto. Nel frattempo faccio altre piccole cose: ad esempio ho aiutato i ristoratori nel periodo Covid a Napoli. Ho creato una guida on-line che è diventata virale”.
Cosa fa durare un amore?
“Io e Dries stiamo insieme da 17 anni e in questo periodo abbiamo fatto e visto cose brutte uno dell’altra. Credo che se lo superi, e se continui a sceglierti nonostante quelle cose brutte puoi gestire molto. Ma per questo devi avere le palle, non è facile. Molte persone si arrendono in fretta. Io e Dries non ci siamo mai arresi e ne sono contenta. Anche il fatto che ci siamo sposati ci ha spinto a non separarci. Non sopportavamo l’idea del divorzio. Sembrava un fallimento. Avremmo potuto cercare l’amore altrove, ma puoi anche continuare a metterci energia. Provare a fare diverse cose ed essere paziente. Devi saper perdonare. se l’altra persona si impegna quanto te, funziona. Credo che io e Dries non ci lasceremo mai più. Non riusciamo ad immaginarlo entrambi. Presto avremo un figlio e non è uno scherzo”.
Quale sarebbe una bella vecchiaia?
“Una casa all’estero o forse in Italia. Ma comunque non vedo l’ora che Dries finisca la sua carriera. Non possiamo uscire a Napoli. Dries è il chouchou di tutti e tutti pensano di poter ottenere un pezzo da lui. Non è più divertente. Riduce la qualità della vita, ma aiuta a sapere che migliorerà al fine della sua carriera. Non so come sarò per lui e a volte lo temo. Se sei abituato a giocare di fronte a uno stadio di 50 000 persone ogni settimana, come ti sentirai quando le scariche di adrenalina finiranno? Dries dice: “Me la godrò e basta”. Fine settimana liberi. Mi dice che non vede l’ora di diventare padre”.
Articolo modificato 29 Nov 2021 - 17:38