Francesco Fimmanò, ex membro della Corte d’Appello FIGC e vicepresidente della Corte dei Conti, è intervenuto a Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete”. Di seguito quanto evidenziato:
“Vito Frallicciardi? Ho mantenuto con lui un rapporto pressoché quotidiano. Parliamo di una figura che appartiene a un mondo in cui evidentemente le persone avevano un sistema di valori molto importanti, al di là delle attività professionali. Parliamo di un grande magistrato, terzo, autonomo e indipendente, determinato ma anche dal volto umano. L’esperienza del fallimento del Napoli fu indimenticabile, una notte lo riaccompagnai durante la notte a Sorrento dopo aver discusso di questioni note nel caldo agosto di 17 anni fa”.
“Plusvalenze? La Juventus pone problemi particolari. Tema generale e se il sistema volesse c’è modo immediato per impedire il malvezzo. Basta che almeno ai fini delle regole interne non si calcolassero le operazioni che non prevedono flussi di cassa, una cosa semplice. Penso che il sistema abbia tollerato, c’è un problema di bolla che è stato comperto. Quanto alla Juve parliamo di una società quotata in Borsa, non pone problemi legati alla possibilità di ricapitalizzare ma farlo all’infinito vuol chiedere soldi al mercato e questo fa crollare i titoli. Ovviamente questo è stato un fallimento dal punto di vista gestionale. Il caso eclatante è quello di Ronaldo, un’operazione che complessivamente ha prodotto un sovrappeso di 400-500 milioni“.
Caos plusvalenze: cosa rischia il Napoli?
“Situazione Napoli con Osimhen? Nel caso del Napoli, anche se è diventata una specie di barzelletta, credo sia complicato davvero andare a individuare i valori oggettivi perché i flussi di cassa sono stati estremamente rivelanti. Ma in generale è un tema molto complesso, il problema è vedere l’elemento soggettivo e non quello oggettivo. Ricordo che circa 13 anni fa ci fu una vicenda su Milan e Inter, dopo operazioni di scambio con compensazione e prestito del soggetto scambiato. Sinceramente la vedo difficile. Da un punto di vista strettamente disciplinare, la Federcalcio ne avrà per tutti“.
“Diverso è quando si va per altri fini: per il Chievo c’era un problema di creditori. Ci sono vari livelli ma nel caso della Juventus c’è anche la tutela dei mercati. Sul piano strettamente disciplinare credo che passerà tutto più sul piano politico della necessità di cambiare le regole. A livello UEFA, quando si riattiverà il FPF, si dovrà fare la stessa cosa e si sta ragionando su algoritmi in grado di dare un valore convenzionale ai calciatori. Ovviamente tutto questo nel lungo termine produce anche svantaggi perché poi bisogna fare gli ammortamenti”.