Alfonso De Nicola ha rilasciato alcune parole ai microfoni di Radio Punto Nuovo. L’ex medico del Napoli ha parlato delle differenze dello stato dei giocatori a livello fisico, facendo riferimento anche al tipo di preparazione attuale rispetto a quello del suo gruppo. Secondo il medico troppi sono gli infortunati, e il problema non sorge dalle partite giocate ogni 2/3 giorni, ma scaturisce o da un mancato lavoro di prevenzione o da un inadeguato rapporto tra staff medico e tecnico. Di seguito quanto evidenziato:
“Sono impazzito l’altra sera quando si sono infortunati tutti. Che cavolo, un po’ di prevenzione si potrebbe fare. Noi eravamo la squadra con meno lesioni muscolo-tendinee e invece ora siamo quella che ne ha di più. Ma come si fa a lavorare così male? Io le responsabilità le attribuisco a tutto lo staff. Se tutti sono capaci di prevenire, loro non lo fanno. Ogni due giorni si fa male un giocatore.
Capisco Osimhen che prende una testata, però Fabián, Insigne, tutti muscolo-tendinei, quelli li condanno. Si possono evitare perché noi ci riuscivamo. O non si fa bene il lavoro di prevenzione o il rapporto tra staff medico e tecnico non è come prima. Noi abbiamo sempre giocato ogni tre giorni fino a Natale, le partite sono quelle. Se giochi guadagni, se non giochi non guadagni. Il problema è che secondo me bisognerebbe lavorare bene anche nel precampionato. Io sono al di fuori di tutto, come tutti gli altri. Immagino e penso queste cose, ciò che può succedere, considerando anche che prima ne facevo parte.
Contro l’Atalanta? È la vera outsider del Napoli. Se con il Sassuolo sono bastate 2-3 sostituzioni per farci raggiungere, penso che l’inizio possa essere anche buono, ma a fine partita sarà un disastro. Bisogna uscirne nel migliore dei modi e per farlo bisogna ragionare, essere calmi e valutare tutte le ipotesi possibili.
La società ha fatto ciò che riteneva opportuno, quest’anno ha preso gli uomini che servivano, come Sinatti, Calzona. Ciò che cambia è il rapporto vero tra gli staff. Ricordo che all’epoca, quando ero con la gente che c’è ora, ogni sera andavamo a cena fuori e io pagavo. Il rapporto va tenuto con i fatti, non a chiacchiere. Questo è il problema secondo me.
L’anno scorso, nonostante il Covid, andava benino. Spalletti ha fatto tanto per essere primo, a fine campionato lui dirà di aver fatto il massimo, ma la società dovrebbe mettere nelle condizioni tutti di rendere al meglio. Cosa che non c’entra con Osimhen: per lui sono stati bravi quelli dello staff medico, operandolo tre giorni prima, che vuol dire recuperare tre giorni prima e sono tanti. Occorre non trascurare nessun particolare, questo significa lavorare bene. Noi perciò abbiamo lavorato bene.
Ora mi chiamano tutti per dirmi di dargli una mano, ma io cosa posso fare? Né io né tutta la scienza del mondo potremmo mettere mano ora, bisogna intervenire prima. Il Prof. Giordano, per fare un nome, è a disposizione del Calcio Napoli, così come io. Tutti capiscono tutto e la nostra esperienza non conta niente”.