Verrebbe da dire che la sensazione dopo la vittoria col Leicester è davvero di sollievo. Infatti, per il Napoli, era concreta la paura di vedere sfumare un obiettivo così importante già a dicembre. Una totale disfatta con conseguente uscita da tutte le coppe (comunque difficile data la possibilità di Conference League in caso di terzo posto) sarebbe stata una macchia davvero imperdonabile in un inizio di stagione così positivo, col rischio di mettere in ombra quanto di buono fatto in campionato.
Nonostante ciò, qualcosa di negativo c’è: il passaggio del turno come seconda del girone che costringerà la squadra azzurra a giocare uno stancante e difficile spareggio contro una squadra “retrocessa” dalla Champions League. La sorte tra l’altro ha voluto che proprio nel primo anno in cui l’Europa League ha cambiato formula, ad essere arrivate terze nei propri gironi di Champions League siano quasi tutte squadre di grandissimo livello. È normale a questo punto avere allora un pochino di rammarico, specialmente pensando alla doppia sfida con lo Spartak.
PPERCHÈ PUNTARE AL SUCCESSO IN EUROPA LEAGUE
Ciò però non deve assolutamente far pensare che questo passaggio del turno sia un danno e tanti sono i motivi che lasciano convincere che il Napoli debba puntare forte sul percorso europeo. In primis, non possiamo non ricordare che, escludendo le retrocesse dalla Champions, il Napoli rappresenta forse la migliore squadra dal punto di vista tecnico di questa competizione. Se ai nastri di partenza la squadra azzurra era probabilmente la prima candidata alla vittoria, perché adesso la situazione dovrebbe cambiare radicalmente? Non c’è dubbio che ci siano ancora tutti i mezzi per poter dire la propria anche in questa competizione.
In secondo luogo, bisognerebbe evidenziare come la presenza di avversarie di un tale livello debba essere preso soprattutto come uno stimolo sotto il punto di vista del valore della competizione che si affronta. Risulta difficile ricordare una recente Europa League con così tante squadre blasonate: vincere questo trofeo, dunque, rappresenterebbe davvero un traguardo di prestigio assoluto e non di certo un trofeo di Serie B. In ultimo luogo, non si può non aggiungere come l’obiettivo scudetto rimanga di difficile portata con o senza terzo impegno vista la quantità e il livello delle concorrenti.
Giova ricordare anche un paio di differenze rispetto all’annata in cui sembrò abbastanza palese la volontà del Napoli di effettuare tale scelta, cioè quella 2017/2018 con Sarri in panchina. Lì, infatti, c’era solo una grande avversaria nella lotta scudetto (la Juventus) e, in più, la rosa era totalmente carente di alternative agli 11 titolari, a differenza di quest’anno dove la profondità della rosa è maggiore (e la partita col Leicester ne è una dimostrazione).
Insomma, quest’anno ci sono sia i mezzi, sia i motivi per non snobbare questo impegno. È chiaro che una mano la dovrà dare anche la dea bendata con un sorteggio favorevole per lo spareggio (pescando magari Sheriff o Zenit) ma non ci sono scuse: il Napoli deve crederci e non deve mollare.
Felice Luongo