Insigne: “A Napoli sono incompreso. Mi piace il Manchester City”

Il capitano del Napoli Lorenzo Insigne ha rilasciato un’interessante intervista alla rivista Undici. Di seguito quando evidenziato dalla nostra redazione:

“A Napoli tutti si sono sempre aspettati molto da me. Io ho cercato di ricambiare, anche se a volte ho avuto degli screzi con i tifosi e di questo mi dispiace.

Credo di aver sempre assicurato al Napoli tutto il mio impegno in campo, poi c’è da dire che ho un carattere particolare. Posso scherzare con tutti, però all’inizio tendo a mantenere le distanze.

Alcuni tifosi pensano che questo sia un atteggiamento superbo o che io me la voglia tirare, ma è solo un meccanismo di difesa. Purtroppo qualcuno non mi ha mai compreso al 100%: chi mi conosce davvero sa come sono fatto”.

“Che cosa mi ha lasciato ogni allenatore”

“Gli allenatori? Zeman è stato il primo a credere in me. Credo poi che Benitez mi abbia completato: prima di lui ho sempre creduto che il calcio fosse solo attaccare.

Il peridio di Sarri è stata una vera gioia: mi sono divertito tanto in tre anni, anche se ci è rimasta la delusione per non aver vinto lo scudetto.

Ancelotti? Io e lui avevamo idee diverse, però su cose di campo. Non è vero che non ci siamo presi. A Gattuso invece devo tanto, è stato bravo a farmi tornare sui miei passi e a rimotivarmi. Infine, Spalletti ci ha restituito consapevolezza della nostra forza: ha una grande personalità”.

“Le differenze tra l’Italia e gli altri campionati”

“In Italia domina molto più la tattica rispetto a paesi come Inghilterra o Spagna. È anche per questo che gli stranieri, quando arrivano in Serie A, fanno fatica ad inserirsi.

Partite delle altre squadre? In TV non me ne perdo una. Se dovessi comprare un biglietto per andare allo stadio, lo farei per una finale di Champions League.

Mi piace guardare sempre il Manchester City, perché il calcio di Guardiola è stupendo dai tempi di Barcellona. La sua finale perfetta sarebbe contro il Liverpool“.