Nuovo DPCM: tutto quello che non si potrà fare durante le feste natalizie

Stop agli assembramenti, uso della mascherina e controlli a tappeto. Così l’Italia si prepara alle prossime festività natalizie, le seconde dell’era Covid-19. Grande apprensione per la variante Omicron, che ha fatto schizzare i contagi alle stelle in Paesi come Germania e Gran Bretagna.

Situazione che – unita ai dati in crescita – ha spinto il Governo a emanare nuovi provvedimenti restrittivi per contenere il diffondersi dell’infezione, con l’obiettivo di flettere il più possibile l’ascesa della curva dei contagi.

Il tutto mentre viaggia spedita la campagna vaccinale, con le terze dosi che continuano a essere inoculate a ritmo sostenuto. Dose booster che si rende inevitabile per contrastare la stessa variante Omicron, ma l’esecutivo corre ai ripari per mantenere pressoché stabili i numeri in termini di decessi (tornati comunque oltre la quota 100 giornaliera) e ricoveri/terapie intensive.

No a feste ed eventi con assembramenti

L’imperativo resta quello di evitare gli assembramenti, in spazi sia aperti che chiusi. Con il nuovo provvedimento saranno vietate gli eventi e le feste previste in piazza e i concerti all’aperto fino al 31 gennaio in tutta Italia per evitare assembramenti.

La decisione che asseconda alcune delle iniziative messe a punto dai vari sindaci e governatori regionali, tra cui proprio il campano Vincenzo De Luca. Chiuse anche le discoteche e i locali da ballo, in contrario rispetto a quanto deciso in precedenza. In una prima bozza, infatti, era previsto che chi volesse accedere ai locali dovesse aver fatto il booster o avere un tampone negativo se ancora in attesa della terza dose.

Obbligo di mascherina all’aperto

La notizia era già nell’aria, ed effettivamente con il nuovo provvedimento decreto dall’ultimo Consiglio dei Ministri ha approvato l’obbligo dell’uso della mascherina sia al chiuso che all’aperto fino al 31 gennaio prossimo.

Novità per quanto concerne i grandi eventi: per cinema, teatri, stadi, palazzetti e mezzi di trasporto compresi bus e metrò sarà obbligatorio l’uso di una mascherina FFP2. In tutti questi luoghi, inoltre, è fatto divieto il consumo di cibi e bevande, così come annunciato dal ministro della Salute Roberto Speranza. Restrizioni, quest’ultime, che saranno valide fino al termine dell’attuale stato di emergenza (fissato al 31 marzo).

Green pass ridotto a 6 mesi

Strettamente legata alla vicenda vaccini-tamponi, anche il Green Pass viene toccato dalle nuove misure varate dal Governo. Dal primo febbraio il Green Pass avrà una durata fino a 180 giorni, termine ultimo orientativo indicato dalla comunità scientifica per un’alta difesa del contagio.

La misura non scatterà immediatamente per dare tempo a tutti coloro che non la hanno ancora fatta di fare la terza dose. A proposito di quest’ultima, presto sarà firmato un provvedimento che anticiperà la possibilità di inoculare la dose booster a 4 mesi piuttosto che a 5.

Uso allargato del Super Green pass

Un’ulteriore novità arriva sul fronte Super Green pass, che non prevede la possibilità della negatività al tampone rapido. Fino al prossimo 31 marzo – fine dello stato d’emergenza attuale – sarà obbligatorio esibire il certificato rafforzato per il caffè al bar, per i musei e per le palestre.

Per accedere alle RSA e hospice, invece, si dovrà aver fatto il booster oppure, se si hanno solo due dosi, bisognerà fare anche il tampone.

Controlli rafforzati alle frontiere

Tale provvedimento fa da eco alle circolari delle scorse settimane inviate alle varie prefetture in vista delle festività natalizie, che chiedevano per l’appunto controlli più serrati. Già in precedenza il nostro Paese ha adottato misure stringenti per i viaggi da e per l’estero, scatenando inoltre un certo malcontento all’interno dell’Unione Europea.

Con il nuovo decreto, verranno fatti in aeroporti, porti, stazioni e valichi terrestri dei test antigenici o molecolari a campione su chi entra in Italia. In caso di positività, si dovrà andare in isolamento per 10 giorni, se necessario anche nei Covid Hotel.

Francesco Fildi

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