L’unione e la voglia di lottare: da dove “rinascere” il Napoli a Natale

Napoli, 24 dicembre. È la Vigilia di Natale, sono davanti al camino e ho appena finito di sfogliare il giornale. Proprio ieri sono andato dal giornalaio dopo anni che non lo facevo. La rivista, in questo clima di festa, mi ha lasciato una sensazione malinconica e nostalgica. L’occhio si è soffermato sulla classifica del campionato, e sullo score delle ultime giornate di serie A.

C’è amarezza. Tanta. Penso alle occasioni sbagliate, ai gol fortuiti subiti e al modo ignobile in cui si è persa la partita contro lo Spezia, che ha lasciato il Maradona con tre punti senza aver mai tirato in porta. Quanto fa male perdere in questo modo? Solo qualche giorno prima c’era stata l’impresa di San Siro… Una partita, quella contro i rossoneri, che ricorda molto quella dello scorso 13 febbraio contro la Juventus. Una vittoria piena di sofferenza, tanti sacrifici e un solo credo: “avere il Vesuvio dentro“, con l’immagine scolpita di Lozano che stringe i denti dopo uno stiramento, pur di non lasciare i suoi con uno in meno.

milan napoli
FOTO: Getty – Milan Napoli

E allora capisci che forse è proprio da lì che bisogna ripartire. Dall’essere squadra, fino alla fine e a tutti i costi. Il Napoli ha bisogno di ritrovare la serenità e l’imprevidibilitá del suo capitano. Il Napoli ha bisogno degli applausi del Maradona, dei cori per 90′ e dei canti sotto la curva a fine partita. Il Napoli ha bisogno della perseveranza di Luciano Spalletti, della stessa grinta e della stessa personalità. Il Napoli ha bisogno di rinascere, come il bambinello oggi, nella culla del golfo e col Vesuvio (dentro) come stella cometa, per sempre.

Domenico Visone

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