Cairo critico: “Decisioni affrettate: non ha senso giocare con i 2003”

Il caos legato all’aumento di casi Covid continua ad imperversare in Serie A. La ventesima giornata di Serie A ha visto 4 partite rinviate a causa degli interventi delle ASL per bloccare la partenza delle squadre. La Lega Serie A, però, ha difeso il campionato e il suo svolgimento.

Quest’oggi è stato varato un nuovo protocollo ad hoc per impedire l’annullamento del campionato. La nuova norma prevede che le squadre devono obbligatoriamente giocare le partite se hanno, in rosa, almeno 13 giocatori, di cui uno di movimento. Per raggiungere il numero, inoltre, è obbligatorio anche convocare ragazzi della primavera che siano almeno classe 2003.

Cairo Protocollo Covid
LA SPEZIA, ITALY – NOVEMBER 06: Urbano Cairo president of Torino FC gestures during the Serie A match between Spezia Calcio v Torino FC at Stadio Alberto Picco on November 6, 2021 in La Spezia, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Il presidente del Torino, Urbano Cairo, ha commentato ai microfoni dell’ANSA le decisioni descritte poc’anzi. Cairo ha duramente criticato il nuovo protocollo, denunciando la mancanza di merito sportivo. Di seguito le parole.

Guardiamo all’esempio della Premier League: i contagi in Inghilterra erano molto alti ma hanno salvaguardato il campionato e allo stesso tempo il merito sportivo. Se i positivi sono troppi, la partita si rinvia e si recupera. Stiamo varando delle misure che secondo me sono fatte in modo un po’ affrettato, quando c’era tutto il tempo per metterle a punto”. 

Non è giusto fare giocare una squadra a tutti i costi se non ha i giocatori: non ha senso dire che devono giocare anche i Primavera nati entro il 2003. Non a caso un campionato come la Premier più avanti di noi, anche per valore economico, ha preso altre decisioni. Appiattirsi sulle norme Uefa è sbagliato, perche’ la Uefa deve conciliare le esigenze di molti campionati e non ha altre date da utilizzare”.

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