La vedova di Paolo Rossi, Federica Cappelletti, è tornata a parlare dopo l’intervista dei giorni scorsi, chiarendo il suo punto di vista dopo le controverse dichiarazioni su Diego Armando Maradona.
“Stadio Olimpico intitolato a Paolo Rossi? Nessuno ha mai obiettato per il cambio nome del San Paolo, eppure Maradona era un ex drogato”, le parole che tanto hanno fatto discutere.
Cappelletti ha affidato all’edizione odierna de Il Mattino il suo chiarimento: “In queste ore sono stata travolta dai social per delle mie presunte critiche su Maradona. Ma io mai e poi mai avrei potuto offenderlo – si difende – , Diego e Paolo erano amici e tra di loro c’era stima e affetto. So bene che dietro un’offesa, a una persona che non c’è più e che manca tanto, c’è una famiglia e un popolo che soffrono”.
“In questo caso – continua Cappelletti – mi è dispiaciuto molto per Diego, per la sua famiglia, per Napoli e per i tifosi del Napoli. Io provo dolore quando vengono dette o scritte cose spiacevoli su Paolo e mi fa molto male pensare di aver arrecato simile sofferenza ad altre persone, seppure in maniera del tutto involontaria e per un equivoco di cui non sono responsabile. Nessuno può infangare la memoria di Diego e di Paolo”.
Lo stadio di Napoli è stato dedicato a Maradona in meno di 7 giorni dalla sua scomparsa: “È qui c’è tutta la grandezza dei napoletani e del loro cuore nell’avere intitolato a Diego uno stadio in poco tempo, sostituendo il suo nome a quello di un santo (cosa straordinaria) e valutando la persona per quello che di positivo ha fatto in vita. Senza far riferimento ai problemi personali vissuti. Ecco, queste dimostrazioni fanno di questo popolo qualcosa di unico. Di raro. E la cosa piacevolmente mi ha colpita, speravo fosse un esempio di come le cose si fanno senza sollevare obiezioni. Ed è stato giusto così, perché Diego è il simbolo di Napoli, l’uomo capace di trascinare la città prima ancora dei tifosi.
“Nel caso di Paolo, invece, c’è chi ricorda la vicenda del calcioscommesse”, facendo riferimento alle critiche piovute in queste ore. “Hanno ignorato volutamente che la squalifica sportiva è stato un errore, come hanno riconosciuto tutti i gradi del processo penale. E come hanno riconosciuto gli accusatori di allora, che poi hanno testimoniato la sua totale estraneità. Lui ha pagato molto per cose mai commesse. Ora ne ho la certezza”.
Francesco Fildi