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A Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Umberto Calcagno, Presidente AIC.

Nuovo protocollo COVID-19? Si deve ancora determinare, i passaggi successivi formalizzeranno le cose. Bisognerà stabilire con certezza quello che andiamo a fare per la regolarità dei campionati. Resta da capire se all’interno della quota positivi ci saranno solo i professionisti o tutto il gruppo squadra.

Calciatori preoccupati dal momento attuale? C’è ovviamente un atteggiamento differente rispetto ai primi momenti di questa pandemia, ora abbiamo la conoscenza di ciò che stiamo affrontando e l’abitudine a questa convivenza. Quasi tutti i calciatori hanno la serenità del vaccino, i vaccinati tra uomini e donne sono al 98% e questa cosa incide a livello di tranquillità. Non c’è una preoccupazione come nella primissima fase. Siamo in una fase che ha preoccupazioni legate alla regolare disputa dei campionati. Diamo per scontato che ci saranno norme specifiche.

Un po’ di confusione? Il lavoro fatto in questi giorni darà norme che devono essere interpretate in maniera univoca. Ci sarà un periodo nel quale c’è bisogno anche di tanta disponibilità da parte di tutti. Le norme dovranno essere interpretate in maniera univoca, dobbiamo evitare che ci si possa approfittare di qualche situazione o di certe scelte. Le norme devono essere certe e lo saranno nei prossimi giorni.

Sarebbe stato meglio fermarsi? La Serie B e la Serie C si sono fermati. Non possiamo però nasconderci: fermare la Serie A non si può sottovalutare, è il motore del nostro movimento e dobbiamo preservarla con le giuste attenzioni che produrranno il nuovo protocollo che ci farà finire il campionato con tranquillità.

Nuove norme sulla capienza negli stadi? Tutti ci auguriamo che il nuovo picco arrivi molto presto e che quindi la fase transitoria sia di poche settimane. Il provvedimento lo vedo più come una situazione che si immagina debba avere un periodo molto limitato.

Articolo modificato 12 Gen 2022 - 14:34

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Scritto da
Matteo Grassi