Walter Sabatini si prepara a vivere il suo primo derby campano alla guida della Salernitana, attesa quest’oggi al match contro il Napoli in programma alle 15 allo stadio Diego Armando Maradona.
L’ex direttore sportivo, tra le altre, di Roma e Bologna ha rilasciato un’intervista sulle colonne de Il Mattino, soffermandosi in maniera particolare sulla sfida odierna. “Se si fosse giocato tra un mese avrei visto molto male il Napoli“, alludendo all’emergenza delle scorse settimane. Poi ironizza: “Se Spalletti oggi fa più di due gol, gli tolgo il saluto!”.
Ed è proprio al tecnico azzurro che Sabatini riserva parole di stima: “È un genio: in campo trova gli angoli dei passaggi, le angolazioni dei piedi, è un tecnico straordinario. Siamo avversari quest’oggi ma non può mai essere un nemico per me. A inizio campionato pronosticai il Napoli vincitore dello Scudetto: adesso, però, serve serrare i ranghi e aspettare che tornino a disposizione Koulibaly e Anguissa”.
Sull’attuale emergenza per i contagi: “Non è più calcio questo, mi auguro che ci sia sospensione fino a quando tutto non tornerà alla normalità. Giocare una partita con sei uomini in meno è una situazione invivibile!”.
“Perdere lo Scudetto con 91 punti è una ferita ancora aperta – continua poi il ds della Salernitana -, hanno ragione Zielinski e i compagni. Quando si hanno tutti quei punti al termine del campionato non si può non vincerlo”.
Sabatini, inoltre, commenta nella medesima intervista il passaggio di Insigne al Toronto, ‘attaccando’ e allo stesso tempo ‘difendendo’ il capitano azzurro: “Ha sbagliato ad andare lì: è giovane, è il numero 10 della Nazionale ed è il capitano del Napoli. Ormai è così: chi ha soldi ne vuole ancora di più. Se guadagni 5 milioni all’anno, non vedo il bisogno di prenderne 8. Il presidente del Toronto lo ha visto di Transfermarkt? È una mancanza di rispetto per Lorenzo, non ha mai visto le sue grandi giocate”.
Infine, un ricordo su Maradona; “È stata una grande leggenda, il mondo lo ha pianto perché è normale quando va via una leggenda come lui. Diego ha scritto la storia dello sport, così come fece Ayrton Senna. Il Mondiale dell’86 lo ha vinto da solo, ma l’impresa vera fu lo scudetto con il Napoli“.
Francesco Fildi