I divorzi portano scompiglio, dopo Insigne anche Mertens in bilico: quanto conviene al Napoli?

“Io ci sarò sempre”: questa è la frase di un ragazzo innamorato che è costretto a lasciare la sua donna dopo un matrimonio lungo un decennio. Ma questo ragazzo non ce la fa, non vuole lasciare il suo stato di benessere. Lui ha sognato questa donna, era parte integrante dei suoi progetti futuri. E ora? Ora che è diventato il rappresentante, ora che porta la sua fede al braccio con la fascia da Capitano, è giunto anche il momento del divorzio.

Una separazione lascia sempre un senso di amaro in bocca dividendo le opinioni altrui. Ma i protagonisti del matrimonio restano gli stessi: tutto gira intorno a Insigne e al Napoli. La popolazione nel frattempo si schiera in due fazioni: c’è chi lo condanna per aver scelto un contratto a più cifre, e chi invece si gode le ultime sue prestazioni con gli occhi gonfi consapevoli che il divorzio non è stato consensuale. Ma nel frattempo Lorenzo non lascia così Napoli: eh no, era il momento di raggiungere Maradona a 115 gol.

Rimane una sola certezza sulla quale si legge che il 24 azzurro non si dimenticherà mai: è un calciatore che ha dato e che ha ricevuto, anche se a volte su di lui sono piovute critiche e fischi. È un rapporto di amore e odio, un rapporto che ha visto sempre un dito puntato e che forse l’unica verità è che non è affatto facile fare il capitano a Napoli da napoletano. Le aspettative sono alte e non è semplice convincere la tifoseria.

Insigne-Napoli-Salernitana
Lorenzo Insigne, Napoli-Salernitana

Insigne e Mertens: le due dichiarazioni d’amore e i rischi che percorre il Napoli

Dal “Ci sarò sempre” si passa al “Qui sono un uomo felice, voglio restare”.

Due dichiarazioni di amore che racchiudono Napoli-Salernitana, o che danno solo un indizio in questo match preannunciando che d’ora in avanti sarà una sfida per convincere la società. È questo l’obiettivo di Dries Mertens, altro totem del Napoli che sembra prossimo a seguire Insigne in uscita ma non per sua volontà. Lui piangerà e con lui anche la sua famiglia, allora pensa a una strategia: mettere alle stette De Laurentiis a suon di gol. Mentre si firma un divorzio, si cerca di riparare l’altro ma quanto conviene al Napoli perdere anche Mertens a seguito di Insigne e per giunta contemporaneamente?

Un divorzio porta scompiglio dentro e fuori lo spogliatoio. I danni sono tanti:

In primo luogo c’è la perdita di due figure fondamentali all’interno dello spogliatoio. Da un lato c’è il capitano e dall’altro il figlio adottivo di Napoli. Entrambi assumono un ruolo importante e si affermano con il resto della squadra per notorietà e anzianità: tutto dipende dalla loro lunga esperienza napoletana.

Passiamo poi al “tiraggiro”, questo è il marchio di fabbrica di Lorenzo Insigne, il quale impone la sua classe a Napoli e in Nazionale (come mostrato nell’Europeo). Poi, c’è la rinomata bellezza di Dries Mertens. Si perde il conto dietro ai suoi gol, tutti spettacolari nessuno scontato. Ma non solo, le sue giocate sono doti e figlie di intelligenza: Mertens conosce il calcio, o ancora meglio, ha una cultura calcistica che lo permette di trovare innovazioni per poi servirle a favore dei compagni, come anche mostrato nella sfida con la Salernitana con la sua bellissima giocata per Lozano al 6′ del primo tempo.

Terzo ed ultimo punto: la tifoseria. Quanti cori e quanti elogi per questi due scugnizzi di Napoli. “C’è solo un capitano” a “Alè, Alè, Alè, Alè Ciro Ciro”: è impensabile stare senza questi cori. In un momento in cui i tifosi perdono lo stimolo del calcio a causa della situazione pandemica, l’unica ragione la rappresenta la fede e il senso di appartenenza. Un legame che resta vivo grazie alla coalizione tra tifosi, calciatori e società, ma che è destinato a finire dal momento in cui si firmano i due divorzi. I tifosi sono disposti a produrre calore ma in cambio chiedono amore.

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Dries Mertens, Napoli-Salernitana

Momento di riflessione tra il Napoli e Mertens: così si ufficializza la fine di un ciclo

Non si conosce futuro, l’unica cosa certa che il Napoli perde il suo capitano. Ma l’unica speranza resta nel nome di Mertens. Ciro è colui che lega i tifosi al Napoli, è quello che da anni fa innamorare adulti e bambini. Dopo l’addio di Sarri e dei suoi discepoli, Mertens e Insigne erano i pochi sopravvissuti al naufragio e che con il loro addio mettono davvero la parola fine al loro ciclo, ora si ripartirà solo da Zielinski come superstite.

Allora prima di passare al di divorzio si apre la fase che lo precede rappresentata dal momento di riflessione e si chiede: la società è davvero disposta a privarsi anche del suo Ciro? Prenderà atto dei rischi che potranno presentarsi?

Sara Madonna

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