Attacco a sorpresa alla Federcalcio: Serie A spaccata in due parti

Il campionato non si gioca, in attesa del ritorno in campo previsto per il 5 febbraio, ma questo non ha impedito l’alzarsi di un enorme polverone attorno al nostro campionato. Questo, infatti, non riguarda il calcio giocato, ma la politica del pallone.

La vicenda è raccontata dall’edizione odierna di La Repubblica e ha origine sabato sera, con l’invio da parte da parte della Lega Serie A di una lettera alla sottosegretaria allo sport Valentina Vezzali e per conoscenza al presidente del Coni Giovanni Malagò. Il nominativo del mittente non è però corrispondente con quello del presidente della Lega Paolo Dal Pino ma con quelli delle 20 società di Serie A. Ciò rappresenta un atto di sfiducia verso il presidente e un atto ostile nei confronti della Federcalcio di Gravina.

Gravina Serie A
Gravina Serie A (Getty Images)

Il testo della lettera

Il testo parte con un attacco diretto alla Federcalcio che “in data 25 novembre ha adottato alcuni principi informatori contenenti regole alle quali pretende che la Lega conformi il proprio Statuto”. Una pretesa che viene reputata “non conforme al diritto”, visto che la Lega è “un’associazione privata, non riconosciuta, quindi nel pieno diritto di autodeterminarsi”. Si aggiunge anche, in quello che è l’attacco più duro, che la Federcalcionon può interferire nelle scelte che attengono all’associazione, imponendo quorum costitutivi, tanto più con riferimento alla ripartizione dei proventi economici”

La Serie A si spacca: non tutte le società erano d’accordo

Molte delle società però, a quanto pare, si sono dette sorprese: almeno 5 o 6 società erano infatti completamente all’oscuro dell’invio questa lettera visto che essa è stata inviata senza informare l’assemblea, cioè i rappresentati dei club.  Nell’assemblea di giovedì un testo simile era stato bocciato, e si era invece concordato di attendere alcuni giorni mentre invece questo era stato condiviso da Juventus, Inter, Sampdoria, Udinese, Verona e Lazio. La lettera è però ugualmente partita sabato, all’oscuro di alcuni club. Nella domenica mattina è partita quindi la ricerca alla manina che abbia di fatto ignorato il mandato assembleare disponendo l’invio.

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