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Difetti e punti deboli dell’Inter: in che modo il Napoli può batterla

L’attesa è alle stelle per il match di sabato contro l’Inter in casa Napoli. La partita contro i nerazzurri potrebbe essere un’occasione clamorosa per reinserirsi in una lotta scudetto che dopo la sfilza di vittorie cons dei nerazzurri sembrava praticamente già chiusa.

Invece la sconfitta nel derby di sabato scorso sembra aver riaperto tutto non solo a livello di classifica, ma anche a livello psicologico. Questa ha le sembianze di un vero e proprio segnale al campionato: l’Inter non è imbattibile. La squadra di Inzaghi aveva infatti regalato una serie di risultati davvero impressionanti a partire proprio dalla vittoria contro il Napoli nella partita d’andata, arrivando al derby dopo aver totalizzato 9 vittorie e 1 pareggio nelle ultime 10 di campionato.

Sembrava insomma che la famosa ammazza campionato si fosse rivelata, lasciando poche speranze alle avversarie. Invece, la tenacia del Milan ha davvero riaperto tutto. La domanda a questo punto diventa: come si può battere questa Inter?

Foto: Getty Images- Inter

Calo di tensione nel secondo tempo: non è la prima volta che succede

Nel rispondere a questo quesito non si può, inevitabilmente, non cominciare proprio da come è arrivata l’ultima sconfitta dei nerazzurri, cioè quella di sabato scorso nel derby. Questa partita però è davvero di complicata analisi per il suo particolare svolgimento: l’Inter infatti è sembrata per 70 minuti in totale controllo del match e il ribaltamento di questo, avvenuto poi per davvero grazie alla doppietta in 3 minuti di Olivier Giroud, sembrava davvero difficilmente pronosticabile.

Vari i motivi di questo improvviso ribaltamento: mancanza di concentrazione, cambi forse un po’ frettolosi e anche un pizzico di sfortuna. Diventa però importante sottolineare che già diverse volte era successo all’Inter di farsi rimontare nel secondo tempo, in una fase in cui il match sembrava sotto controllo: così, appunto, è maturata l’altra sconfitta della squadra di Inzaghi in campionato, cioè quella contro la Lazio.

Anche nella partita d’andata a San Siro contro il Napoli, l’Inter ha rischiato di farsi sfuggire dalle mani una partita che sembrava in pieno controllo: sul risultato di 3-1 in loro favore, infatti, i nerazzurri hanno subito il gol del 3-2 firmato Mertens all’82’ e hanno rischiato in più di un’occasione di subire anche il gol del pari.

Il segnale è chiaro: nel caso in cui le cose non vadano bene, è importantissimo rimanere in partita perché questa Inter non sempre riesce a mantenere la lucidità in tutti i 90 minuti.

La fisicità dell’Inter: l’importanza dei rientri di Koulibaly e Anguissa

La partita d’andata può servire a capire però anche cosa correggere per arginare una squadra così completa. In quella partita, fu evidente, ad esempio, il miss-match esistente fra le due squadre a livello fisico: sotto questo punto di vista diventano fondamentali i rientri di Koulibaly e Anguissa e un loro impiego dal primo minuto diventa assolutamente plausibile.

Foto: Getty Images- Koulibaly e Di Lorenzo

Occhio anche alle palle inattive: l’Inter ha tantissimi saltatori e bisognerà avere la massima attenzione per evitare di subire gol come quello siglato da Perisic proprio nella suddetta partita.

La compattezza dell’Inter: quanto pesa l’assenza di Bastoni?

Altro pregio evidente dei nerazzurri è la compattezza, che permette a questi di poter attaccare con tanti uomini ma senza mai perdere equilibrio. Ne patì particolarmente nel match d’andata Victor Osimhen: il nigeriano fu infatti arginato alla grande da Skriniar prima di dover abbandonare il campo a causa di un contrasto proprio con quest’ultimo che lo ha portato a stare fuori a lungo.

La linea difensiva con cui l’Inter scenderà in campo sabato sarà però diversa: l’Inter dovrà infatti sicuramente fare a meno di Alessandro Bastoni, infortunatosi nel match di Coppa Italia di ieri contro la Roma. Le due opzioni che ha Inzaghi per sostituirlo sono Dimarco e D’Ambrosio: una scelta che rischia di incidere molto sul tipo di partita che il Napoli potrà preparare. Il primo ha delle doti di spinta di livello assoluto, che permetterebbero di poter sfruttare a pieno il terzo braccetto della difesa a 3 di Inzaghi, ma rischia di mettere in pericolo la compattezza della squadra vista la minore attitudine difensiva e la forse eccessiva tendenza del difensore ex Verona a sovrapporsi in avanti abbandonando il suo posto nei 3 dietro.

Foto: Getty Images- Inter

Per questo, alcune indiscrezioni segnalano come siano in rialzo le quotazioni di Danilo D’Ambrosio, difensore d’esperienza con una maggiore tendenza a rimanere dietro. Per lui, però, il rischio sarebbe quello di non riuscire a mantenere a pieno la velocità degli attaccanti azzurri.

Insomma, forse stavolta il Napoli potrebbe maggiormente sfruttare la profondità rispetto al match d’andata, dove praticamente questa non fu mai concessa. Perciò potrebbe essere un’idea interessante anche quella di vedere una difesa più alta allo scopo di recuperare subito il pallone e sorprendere i nerazzurri in velocità: questi, infatti, dopo l’addio di Lukaku di quest’estate, hanno meno chance di far male in profondità se non con l’altra stella dell’attacco, Lautaro Martinez, la cui presenza dal primo minuto tra l’altro non è certa.

Giocata individuale e tiro dalla distanza: le armi in più quando gli spazi sono chiusi

Per chiudere, non si può non evidenziare che quanto visto nel match di Venezia non basta. Di fronte a difese molto compatte, come anche quella dell’Inter, la giocata individuale va cercata più spesso. Nella trasferta in Veneto è stata proprio un’invenzione improvvisa a sbloccare il match, cioè il cross perfetto di Politano sulla testa di Osimhen.

Sabato una giocata del genere difficilmente potrà riuscire vista la stazza di difensori come Skriniar e De Vrij. Si dovrà senza dubbio provare di più l’uno contro uno, evitando un semplice possesso palla sterile quando l’Inter è rintanata dietro. Un’altra arma può essere poi la conclusione dalla distanza: il Napoli ha tanti giocatori con questa dote e tentarla potrebbe rivelarsi una soluzione rapida per scardinare le difese più chiuse.

La palla va a Spalletti

Insomma, vincere non è un’impresa impossibile. Bisognerà, ovviamente, però tirare fuori davvero la prestazione migliore possibile.

La fiducia di tutto l’ambiente va quindi nelle capacità di Spalletti come scaltro stratega in grado di elaborare una strategia di gara differente a seconda dell’avversaria da affrontare.

Articolo modificato 10 Feb 2022 - 19:36

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Scritto da
Felice Leopoldo Luongo