Il potenziale appuntamento con la storia slitta a giovedì prossimo, al Diego Armando Maradona. Il Napoli avrà la possibilità di poter passare il turno e tutta la convinzione di avere buone chances contro un Barcellona che ha dimostrato di non essere quello dei tempi d’oro, ma che resta sempre una squadra da temere.
Che non fosse facile lo si sapeva già alla vigilia, nonostante l’ottimismo paventato a più riprese nell’ambiente azzurro. Giocare al Camp Nou, fornendo una prova di personalità non da poco, non è mai scontato e serve sempre quel qualcosa in più per dimostrarsi all’altezza della situazione. La squadra di Spalletti si dimostra capace anche di soffrire, di difendere il risultato e di evitare che i blaugrana potessero presentarsi al ritorno con un minimo vantaggio.
Tutto rimandato al verdetto finale dei 180′ complessivi (o forse più), quando gli azzurri avranno dalla propria la dimostrazione, inconfutabile, di avere proprio tutto per fare male anche al Barcellona.
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Di carattere e coraggio
Il gol del momentaneo vantaggio firmato da Piotr Zielinski è sostanzialmente figlio dell’approccio avuto dai partenopei: difesa alta e la giusta sfacciataggine di imporre il proprio gioco, quando possibile. Poche sono le occasioni in cui il Napoli ha la possibilità di affacciarsi dalle parti di ter Stegen, complici anche gli accorgimenti tattici conservativi schierati da Xavi, ma quanto basta per mettere la freccia e impensierire i padroni di casa.
Il piano di bloccare Adama Traorè con Juan Jesus funziona, senza dimenticare le prove mastodontiche di calciatori come Koulibaly, tornato decisamente sul pezzo dalla Coppa d’Africa, e Fabian Ruiz, osservato speciale di un Barcellona che lo corteggia ormai da tempi immemori.
La sfida prende poi le pieghe di quello che è stato il canovaccio tattico visto nel match contro l’Inter: nel secondo tempo il pressing del Barcellona si fa asfissiante e sfoggia l’artiglieria pesante con i cambi, chiudendo il Napoli che anche dopo ai cambi difficilmente riesce a venirne capo.
Ciononostante, gli azzurri danno sempre l’impressione di essere sul pezzo, soprattutto quando a fine match Mertens si ritrova tra le mani un pallone che potrebbe firmare il controsorpasso. Ma alla fine l’1-1 è forse il risultato giusto, per un Barcellona che ha sprecato tanto e per un Napoli che si è dimostrato bello ma nello stesso tempo sporco. Non proprio la più scontata tra le cose.
Adesso servirà vincere
Al ritorno gli azzurri non avranno altro risultato, se non quello della vittoria. L’1-1 è sicuramente un’ottima base per completa l’opera, ma è chiaro che servirà lo stesso approccio avuto nella serata di ieri. Con, probabilmente, qualche soluzione più in attacco e quel tanto di incisività in più che potrebbe realmente mettere nelle corde la squadra catalana.
Nella speranza che tutti siano arruolabili – da Fabian Ruiz ad Anguissa, passando per Politano e Lobotka -, il Napoli ha tra le mani la possibilità di regalarsi il pass per gli ottavi. Anche il Maradona sarà chiamato a dare sostegno a una squadra che si è dimostrata anche bella, ma soprattutto dalla scorza dura. Una personalità che il Napoli dovrà confermare se vuole essere all’altezza sia dell’Europa League che dello Scudetto.
Francesco Fildi