Spalletti non si nasconde più sullo Scudetto, ma l’esame vero sarà contro il Cagliari

I due match contro Inter e Barcellona hanno dato un segnale forte: il Napoli c’è. Riesce a essere bello, magari non sempre spumeggiante in attacco, ma nello stesso tempo ha acquisito una certa mentalità ‘sporca’. Di quelle che ti fanno vincere le partite più complicate e che ti mettono in condizione a loro volta di essere ambiziosi.

Il Napoli c’è, anche e soprattutto per lo Scudetto. Lo dice la classifica, così come a parole lo stesso Luciano Spalletti. “Regalatemi tredici gioie, poi posso anche smettere”: una provocazione, un sogno. O forse la piena consapevolezza che questa squadra può essere finalmente matura.

Napoli Spalletti
Napoli Spalletti (Getty Images)

Napoli, i numeri di Spalletti: i punti di forza degli azzurri

Due sono i marchi di fabbrica tatuati a fuoco sulla pelle di questo Napoli firmato Spalletti. La difesa bunker, tra le migliori d’Europa nei numeri malgrado l’assenza per non poco tempo del comandante Koulibaly. E la mentalità: quella che ti fa soffrire contro l’Inter e ti fa portare a casa un pareggio dopo una prestazione non pessima ma nemmeno perfetta. Quella che ti fa andare al Camp Nou per apparecchiarsi una tavola più che imbandita in vista del ritorno, in cui le carte in regola per il passaggio del turno ci sono tutte.

Punti di forza che nemmeno un anno fa sembravano essere i reali problemi del Napoli, che trova riscontro concreto anche nell’aritmetica. La squadra azzurra, infatti, è una delle tre che in classifica ha fatto registrare un incremento in termini di punti rispetto alla scorsa stagione (+6) in questo punto della stagione. Soltanto il Torino (+9) e la Fiorentina (+13) sono riuscite a fare meglio.

Una crescita che giustifica la volontà di Spalletti a guardare in alto, con la speranza di solleticare le motivazioni del gruppo che nelle prossime settimane è chiamato al salto di qualità definitivo. A partire proprio dal match contro il Cagliari.

Napoli
Napoli (Getty Images)

Napoli, Cagliari è una trappola: le possibili scelte di formazione

Il rischio che l’impegno incastrato tra diversi big match possa essere preso sotto gamba è concreto. Ragion per cui il tecnico richiama all’attenzione il gruppo.

Solo chi non sa niente di calcio può pensare che a Cagliari ci saranno meno insidie rispetto a Barcellona”. Un avviso ai naviganti, se l’obiettivo è quello di portare a casa il massimo della posta in palio. E storicamente Cagliari è un campo difficile, dove la squadra di Mazzarri – che non ha mai vinto da ex contro i partenopei – cercherà di costruirsi punti di vitale importanza per quella che è la classifica nella lotta per non retrocedere.

Non sarà facile alla luce di quelle che sono le assenze, quelle ultime di Insigne e Anguissa in ordine di tempo. In mediana dunque spazio a Fabian Ruiz, malgrado i punti di sutura in testa, e Demme, che ritrova la titolarità dopo non poco tempo.

Potrebbe essere convocato invece Matteo Politano, che dovrebbe partire in ogni caso dalla panchina. Spazio ancora ad Elmas, uno che con Spalletti è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante. Insieme a Zielinski, chiamato a una prova di forza dopo le fatiche del Camp Nou. Per il resto gli effettivi dovrebbero restare invariati, con l’unico possibile avvicendamento in porta tra Ospina e Meret.

Scelte che andranno a comporre l’undici titolare che è obbligato a una nuova prova di forza. Non c’è altra strada all’infuori di questa per la scalata verso i grandi sogni. D’altronde, “uomini forti, destini forti”.

Francesco Fildi

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