In Serie A non si gioca mai. O meglio, si gioca pochissimo se andiamo ad esaminare con attenzione il tempo effettivo di gioco. Troppi fischi degli arbitri e innumerevoli perdite di tempo: a farne le spese è la spettacolarità del campionato, con la conseguente “noia” dei tifosi.
Il calcio italiano sta diventando molto delicato, rispetto a quanto accade in Europa. Falli, falli e ancora falli: ogni volta che un calciatore urla dal dolore, spesso finto e momentaneo (per fortuna!), il direttore di gara ferma il gioco. Appunto, si ferma il gioco. E servirebbe cambiare questa tendenza, ribaltarla completamente.
Questo post in breve
Da qualche mese, per fortuna, la Serie A sembra intenzionata a valutare qualche cambiamento nel regolamento del nostro campionato. Dai playoff alla riduzione delle squadre partecipanti alla massima serie. Ma quella più urgente riguarda il tempo effettivo di gioco. Si potrebbe pensare ad un modello NBA, dove il cronometro viene bloccato ad ogni fallo laterale, tiro libero e sostituzione, fino al raggiungimento di un tempo prestabilito.
Per la Serie A (e per il calcio in generale) è impensabile disputare 90′ di tempo effettivo ma è auspicabile si possa arrivare almeno a 70-75 minuti. Anche divisi in 3 tempi da 25 minuti. Ne va dello spettacolo.
I dati dell’ultimo turno di Serie A sono a dir poco impietosi. In Cagliari-Napoli (minor tempo della giornata 26) si è giocato, in totale, 45’08”: 22 minuti e 26 secondi nel primo tempo e 22 minuti e 42 secondi nel secondo tempo. Esattamente la metà del tempo a cui siamo abituati a pensare per una partita di calcio (90′). E il motivo, come già spiegato, risiede nelle eccessive perdite di tempo e nei ripetuti falli fischiati dai direttori di gara.
Marginalmente, è anche questo uno dei motivi per cui in Europa le squadre italiane faticano a tenere i ritmi delle squadre inglesi, per esempio. Come riportato anche da uno studio CIES, redatto tra il 2019 e il 2021, la Serie A è al 13esimo posto nel calcio europeo per gioco effettivo in tutte le partite.
La Lega Calcio come organo a sé stante non può molto, se non riformare anche la classe arbitrale e il modo di fischiasre durante le partite. Poi toccherà a FIFA e UEFA cercare di porre rimedio a questo annoso problema e dare al pubblico maggior divertimento possibile. In Serie A, che è ciò che ci riguarda più da vicino, si gioca davvero poco: urge la riforma sul tempo effettivo.
Articolo modificato 23 Feb 2022 - 10:44