Nel calcio, si sa, non esiste riconoscenza. Capita spesso che un percorso ricco di successi e vittorie venga poi cancellato, con una figura all’interno delle società che subisce il peso degli errori anche di altri: l’allenatore.
Di esempi di tecnici che hanno pagato per gli errori delle società ne è piena la storia di questo sport. Uno dei più clamorosi riguarda Claudio Ranieri, artefice del miracolo Leicester nel 2015/2016 portando le Foxes alla vittoria della Premier League. Eppure nemmeno “la più grande impresa nella storia della sport” (così fu definita, ndr) evitò al tecnico romano l’esonero nella stagione successiva. Facile immaginare quale sia la sorte degli allenatori quando il livello scende e i club sono meno organizzati.
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In Italia in particolare le società sono spesso gestite in maniera approssimativa, con scelte sugli esoneri dettate dalla frenesia delle proprietà piuttosto che da motivazioni tecniche. Anche il Calcio Femminile, purtroppo, è stato travolto da questa pessima usanza che siamo abituati e vedere nel calcio maschile, con l’ultimo allontanamento in termini di tempo che riguarda proprio una squadra campana come il Pomigliano Femminile. La società del presidente Raffaele Pipola negli scorsi giorni ha scelto di sollevare dalla guida tecnica della squadra mister Domenico Panico (con un passato da allenatore nelle giovanili della SSC Napoli), decisione che ha lasciato sbigottiti gli osservatori del campionato di Serie A Femminile.
Già, perché la squadra delle pantere granata, dopo 15 giornate di campionato, è saldamente in zona salvezza con 16 punti, per ora a +2 sul terzultimo posto che significa retrocessione. Risultato per nulla scontato per una formazione che in estate veniva indicata come la cenerentola del torneo. E invece il Pomigliano ha sorpreso tutti non solo con i risultati, ma soprattutto per il gioco che ha saputo esprimere.
Calcio sempre propositivo, volto alla costruzione, agli scambi stretti, manovra dal basso e l’uso dell’ampiezza del campo sfruttando le fasce. Concetti – per chi è abituato a vedere ad alti livelli il calcio maschile – non semplici da ritrovare anche nel femminile. Eppure sono proprio i propositi di bel gioco, di identità, ad avvicinare gli spettatori ad uno sport.
Tutto questo non è bastato. Domenico Panico, subentrato dopo tre giornate a Manuela Tesse (due sconfitte e un pareggio ottenuto, ndr), è stato esonerato con un ruolino di marcia di tutto rispetto: 5 vittorie e 7 sconfitte e 15 punti portati a casa. Il trend delle ultime 5 giornate parla di 2 vittorie contro Napoli ed Empoli, dirette rivali per la salvezza, e 3 sconfitte; ottenute rispettivamente con Juventus, Roma e Sampdoria (queste ultime consecutive): con le prime due formazioni che lottano per la vittoria dello scudetto. Insomma, i risultati non sono per nulla negativi. Inoltre, con 7 partite ancora da giocare, di cui due con Verona e Lazio in profonda crisi, anche il calendario lasciava presagire a una cammino sulla carta agevole.
L’esonero, a conti fatti, appare una decisione presa di pancia più che con logica. Il clima pesante che si è respirato attorno al Pomigliano Femminile non avrà certo aiutato, ma nei momenti difficili una società dovrebbe sostenere il proprio allenatore e non renderlo il capro espiatorio, soprattutto quando le condizioni della squadra non sono per nulla disperate. Le ultime prestazioni, evidentemente, non sono state ritenute all’altezza, ma in un campionato in cui l’obiettivo è la salvezza ci saranno sempre momenti di alti e bassi. Per riuscire a centrare la salvezza bisognerà lottare fino all’ultima giornata.
Peccato che a mister Panico, fin qui l’artefice dei risultati ottenuti, non sia stato dato il tempo e il supporto necessario per terminare il suo lavoro. L’augurio, ovviamente, è che il Pomigliano Femminile riesca a centrare l’obiettivo salvezza, un risultato che sarebbe storico per tutto il movimento calcistico campano. Dunque buon lavoro a Manuela Tesse, ma soprattutto in bocca a lupo a Domenico Panico, tecnico che per concetti e idee di gioco meriterebbe l’occasione di esprimersi ad altissimi livelli. La dimostrazione, ancora una volta, di quanto il ruolo dell’allenatore nel calcio sia decisamente il più complicato.
Pasquale Giacometti
Articolo modificato 4 Mar 2022 - 16:12