Mertens non gioca più: è una strategia del Napoli? I possibili sostituti

Nel corso della trasmissione Marte Sport Live, in onda su Radio Marte, è intervenuto il giornalista Luca Marchetti. Di seguito quanto riportato dalla nostra redazione:

Mertens? È come se il Napoli volesse lanciare dei messaggi attraverso il suo utilizzo. Lo scopo è fare delle prove per verificare due cose: vedere quanto è importante Mertens e come lui reagisce ad un suo utilizzo ridotto. Vedo questo utilizzo centellinato come un segnale a Mertens ma anche a sé stessi“.

Rinnovo?: Ad oggi vedo questa situazione simile a quanto successo con Totti nell’ultimo anno alla Roma, dove però egli sfruttava il poco spazio che aveva. Profili per il dopo Mertens? Szboszlai piaceva al Napoli tempo fa, per ora noi non siamo stati abbastanza bravi da individuare un giocatore su cui il Napoli vuole puntare. Il Napoli è di fronte a un bivio: cambiare quasi tutta la squadra o confermare buona parte di quella”.

Napoli Insigne Mertens
Napoli Insigne Mertens (Getty Images)

Barak e Simeone? Barak è molto forte ma ha caratteristiche diverse da Fabian, in ogni caso difficile prenderli dopo il migliore anno della loro carriera. Sinisterra e Anthony? I nomi sono tanti, se parli con i dirigenti nel migliore dei casi dicono che gli piace, si naviga a vista

Marchetti: “Esterni poco brillanti nelle ultime partite”

“Mal di gol? Io penso che dipenda da una minore brillantezza degli esterni. La lunga assenza di Osimhen è stata retta, ma quando la rosa è tornata al completo c’è stato un appannamento atletico. Il Milan è stato bravo nel limitare Politano e Insigne, ma non è stata una partita indimenticabile da parte di entrambe. Bisogna però fidarsi del lavoro di Spalletti che li vede ogni giorno, a volte si entra in un loop negativo per cui è difficile dire chi sia meglio far giocare, vedi Lautaro che dopo 11 partite senza gol ne fa 4 in una settimana di cui uno al Liverpool”.

Verona? Squadra che soffrono tutti, partita difficile. Pressano sempre alto quindi il Napoli saprà cosa gli aspetta, il Milan invece cambia sempre il suo modo di giocare.

Ancelotti? Non era bollito, per quello che ha fatto e continuerà a fare è sempre un allenatore di grandissimo profilo. Evidentemente a Napoli ci si aspettava tanto e poi le difficoltà successive non hanno aiutato. Poi esistono contesti diversi: è eccessivo dire che un allenatore possa funzionare in tutte le piazze. Quando manca il rapporto fiduciario, poi, è giusto separarsi.

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