Giuseppe Cannella, procuratore sportivo, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di Radio Punto Nuovo, nel corso di Punto Nuovo Sport Show. Cannella ha rivelato alcuni interessanti retroscena di mercato.
Uno in particolare riguarda Nuno Mendes, terzino sinistro passato in estate dallo Sporting Lisbona al Psg. Di seguito quanto evidenziato dalla nostra redazione:
“Nuno Mendes? Noi facciamo un lavoro di proporre in base alla conoscenza. Dopo ci sono i direttori, le società che valutano le caratteristiche dei giocatori in base alla rosa. Un anno fa Nuno Mendes è stato proposto a Lazio e Napoli, per un costo di circa 10 milioni. Poi sta alle società valutarne la fattibilità. Magari, visto come quinto e non come terzino, non faceva al caso del Napoli che valutava in maniera più importante la fase difensiva. Se segui dei calciatori, non siano i 20 milioni di Theo Hernandez ma i 10 di Nuno Mendes, un 2003 che aveva già tanta esperienza allo Sporting Lisbona, parliamo di conoscenze.
Poi non discuto la bravura degli scouting, la conoscenza dei responsabili del Napoli, però lì sono arrivati tanti giocatori. In una società di primo livello un dirigente che sia un po’ da cuscino è importante per le situazioni di campionato dove ci vuole la presenza, l’esperienza di un titolato. In quel caso il Napoli latita. Per fare questo lavoro ci vuole anche personalità. Se in Mendes riconosci prospettiva per il costo che ha vai dalla proprietà e ti imponi. Altrimenti sei un dipendente aggiusta situazioni. A me è stato detto che il calciatore non sterzava in fase difensiva.
Anni fa ho proposto anche Mendy che ora è al Real Madrid, per molto meno. Al Napoli, al Torino che aveva un direttore che poi è andato alla Roma. A certi livelli per tutti parla il curriculum. Se sei abituato a vedere giocatori di categorie inferiore fai fatica a riconoscere quelli di qualità. Non perché non li conosci ma perché la tua storia dice questo”.