Spalletti: “Abbiamo 9 storie da raccontare da qui alla fine”, poi svela le percentuali scudetto del Napoli!

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa in diretta da Castel Volturno per presentare la sfida in programma domani allo Stadio Diego Armando Maradona contro l’Udinese. Di seguito quanto evidenziato:

“Noi abbiamo a che fare con dei professionisti che si chiedono sempre se basta quello che hanno messo dentro le partite. Moltissimi si alzano la mattina cercando di andare sopra il proprio livello, è così che funziona in questo calcio moderno e veloce. Bisogna ribellarsi alla normalità. Questi ragazzi vogliono dare il massimo e inventarsi anche qualcosa. Questa è una caratteristica che ho sempre visto. Poi è chiaro che c’è il talento e la giocata, ma ci vuole un carattere dietro che si mette lì e dà il massimo per farlo sempre, non solo una volta”.

“Percepiamo un entusiasmo fortissimo, facile da assorbire. Basta pensare alle ultime partite per arrivare allo stadio, tutto un “vai e frena” continuo con il pullman perché i tifosi si mettono in mezzo e danno il loro sostegno. Nel prossimo mercato noi non andremo a cercare altri tifosi, ce li abbiamo, ci bastano e dobbiamo restituire loro delle soddisfazioni. Abbiamo queste nove storie da raccontare, ma dobbiamo essere felice per il fatto di esserci e per la possibilità di poter vivere da protagonisti queste storie. I nostri tifosi sono quelli abituati ad andare in giro per il mondo, ci trasferiscono il loro affetto ovunque”.

“Marino sa costruire le squadre per gli obiettivi da acchiappare. Sono fisici, hanno estro in tre/quattro elementi. Le ripartenze sono un’insidia se non hai equilibrio, la forza sulle palle inattive. Dovremo essere bravi a saper stare in equilibrio, gestire la partita, andare subito ad avere chiaro cosa ci giochiamo in queste nove storie da novanta minuti. Dobbiamo essere protagonisti di queste nove storie. Testa nei piedi e piedi dentro la testa”.

“Percentuali Scudetto? Se guardiamo la classifica è chiaro che le squadre che sono davanti hanno più percentuale, vedi l’Inter che ha da giocare una partita in più. Se andiamo a vedere le singole squadre, il loro valore, allora tutte hanno il 25%, hanno tutte le stesse possibilità”.

“Squadra che vince non si cambia? Domani farò giocare 11 titolari, questo è poco ma sicuro (ride, ndr). Bisogna scegliere undici titolari e questa volta non ho neanche un dubbio”.

“Mancano i gol degli esterni: c’è una soluzione? L’Udinese ha un disegno tattico ben preciso, ci concederanno poco spazio facendo blocco squadra intorno all’area di rigore. Bisogna essere bravi a palleggiare in sicurezza e andare dietro questo blocco squadra che potrebbe far male in ripartenza. I calciatori tecnici tendono a prenderla tra i piedi, fare l’uno-due; probabilmente non sono riuscito ad inculcare il comportamento di ricevere la palla dietro il blocco della linea difensiva e non solo tra le linee”.

“Con che modulo giocherà il Napoli? Io dico che l’atteggiamento, l’ho detto più volte, è in un modo quando hai il pallone ed in un altro quando ce l’hanno loro, l’intenzione è quella, non so se ci riusciremo. Nei 5 che vengono a prendere palla, ti lasciano i terzini liberi, non sempre ci puoi andare direttamente, bisognerà saperla gestire da destra e sinistra per trovare varchi e dei vuoti, 4-3-3 mischiato al 4-2-3-1, cambia poco”.

“Se conserverò qualche diffidato per la gara contro l’Atalanta? Questa partita non è meno delicata di quella di Bergamo. Si parte male se c’è qualcuno dei miei calciatori che pensa che questa contro l’Udinese sia una gara meno delicata di quella di Bergamo. Domani bisogna vincere per passare alla storia successiva. Proveremo a vincerle tutte e cominceremo con quella di domani. Ed in casa bisogna metterci qualcosa in più, sento dire tante cose, ma tutto ciò riguarda l’affetto che è oro colato e non gioca mai a sfavore. Le soluzioni rispetto a ciò che non è andato bene dobbiamo trovarle in noi stessi. A noi non influenza, può influenzare gli altri che alzano il livello di determinazione e dobbiamo metterci qualcosa in più”.

“Cosa mi aspetto dalla mia squadra? Mi aspetto qualcosa di più. La somma degli sforzi ripetuti giorno dopo giorno ti porta un giorno ad alzarti ed avere qualcosa in più, un’esplosione che ti fa riuscire anche in quello grazie al lavoro quotidiano. La differenza la fa questo tipo di atteggiamento. Noi abbiamo fatto fatica, abbiamo preso due lauree quest’anno sulla fatica, anche se ci capita sempre qualcosa, ad esempio Ounas non sarà della partita, ma abbiamo un numero sufficiente di giocatori e si va convinti di farcela”.

“Le polemiche dopo Inter-Torino? Ho fiducia negli arbitri e nella tecnologia, ho visto l’impegno e la strada intrapresa con la tecnologia, poi non so dirvi se la usano male e perchè. Giannoccaro è venuto 3 giorni fa a farci una lezione e ci ha fatto vedere direttamente cosa accade nella sala VAR, i dialoghi, è complicato far collimare tutto anche se hanno preso pure decisioni importanti. Si reagisce alle cose che ritengono svolte male; noi siamo tranquilli e sicuri di poter fare il nostro senza farci influenzare dagli errori”.

“Insigne? L’ho visto molto bene domenica quando è entrato, l’ho visto allenarsi benissimo in settimana. Lunedì partitella con la primavera per farli crescere anche fisicamente e si è impegnato moltissimo. Per i miei problemi con Insigne sono rivolti alla stessa cosa: che tra tre mesi non potrò averla a disposizione, un’ansia incredibile!”.

“Napoli quanto ambizioso? Sappiamo che il valore del tempo è importante, le occasioni passano e non tornano, purtroppo un campionato si può giocarlo e l’anno dopo non giocarlo più. Uno dei veri valori della vita è fare qualcosa per gli altri; in questo caso gli altri sono migliaia e migliaia. Se si rimane su un piede, e l’altro lo si lascia a metà, si rischia di fare stancare il primo piede; bisogna andare oltre”.

“Se basterà questo entusiasmo a dirci che l’abbiamo vinto non lo so, ci sono anche altre squadre forti, siamo qualche punto dietro, però poi che è stato bello viverlo coi tifosi dobbiamo poterlo dire. Per poterlo dire ci vuole atteggiamenti corretto e testa forte e salda”.

“Calciatori in scadenza? Non importa che faccia il loro controllore, loro si controllano da soli! Tutti quelli che non giocano, Ghoulam ad esempio, hanno grande partecipazione in squadra. Nessuno di loro esiterebbe a riprendere qualcuno se c’è un atteggiamento non corretto. Queste ultime partite non devono essere giocare col freno a mano, ma anzi dobbiamo giocarle seguendo il calcio dei nostri tempi: cambi di gioco, velocità, incontri 1 v 1. L’importante è che tutti mettano ciò che hanno, andando a completarsi con gli altri compagni”.

“Aumentare il minutaggio di Mertens? Se Ciro non ha giocato è un po’ colpa mia, lui è bravo a farsi trovare pronto sempre anche quando lo vedi nel corridoio che con lo sguardo ti dice ‘io ci sono’, questo ci fa piacere e lo teniamo presente”.

“Lozano da seconda punta per assistere Osimhen? Sì, quando poi il terzino nello sviluppo spinge, la punta esterna poi va in orizzontale dentro il campo per fraseggiare o buttarsi verso la porta, lo stiamo già facendo un po’. L’attacco allo spazio forse dovevamo farlo di più, io dovevo dedicargli più tempo anche se di tempo in quel periodo con tante gare non c’era e giocava chi avevamo a disposizione. Colpa mia anche quello”.

Home » Ultim'ora sul Calcio Napoli, le news » Spalletti: “Abbiamo 9 storie da raccontare da qui alla fine”, poi svela le percentuali scudetto del Napoli!

Gestione cookie