Il ruolo del procuratore sportivo sta diventando sempre più incisivo nel mondo del calcio. Quella dell’agente è una figura di riferimento per i club calcistici, non solo per la gestione dei calciatori, ma anche per favorire le trattative e i trasferimenti.
Eppure, proprio la centralità dei procuratori nel calcio, sta diventando un tema di discussione. Per parlare del ruolo, dell’evoluzione della categoria, ma anche di tanti talenti interessanti nel panorama internazionale e giovanile, la redazione di SpazioNapoli ha contattato Luigi Iacomino, intermediario e Chief Scout che collabora con l’agente Romualdo Corvino, figlio del d.s. Pantaleo, scopritore di vari talenti che hanno scritto pagine importanti nel calcio italiano; l’ultimo in ordine di tempo Dusan Vlahovic, prelevato da giovanissimo in Serbia e portato alla Fiorentina anni fa.
Questo post in breve
Pro e contro del ruolo degli agenti sportivi nel calcio
Il ruolo dell’agente sportivo è uno dei ruoli più complessi ma anche chiacchierati del mondo del calcio. Ci racconti un po’ com’è nata e come si è sviluppata questa passione che poi si è trasformata in un lavoro?
“Mi fai un domandone… come nasce la tua passione. Ce l’ho da sempre, da quando ero nel grembo materno. Sono sei anni che giro ininterrottamente per tutti i campi d’Italia vedendo live 7 match a settimana. In più ne vedo tanti altri su Wyscout, Youtube, Playmedia, un lavoro davvero enorme, svolto con passione, abnegazione e volontà. Però avere tante conoscenze ti ripaga con tante gratificazioni e soddisfazioni”.
Quali sono i compiti fondamentali di un agente sportivo, e quali le maggiori difficoltà che oggi si incontrano?
“Diciamo che, piuttosto che complesso, per i grossi “oligarchi” del calcio è molto remunerativo. Hanno costruito delle vere e proprie aziende su questo lavoro: Jonathan Barnett e Jorge Mendes, Fali Ramadani come agenti stranieri, ma tra i top ci sono anche gli “italianissimi” Mino Raiola, Federico Pastorello, Alessandro Lucci; consolidati da altri agenti con ottimi assistiti sempre in auge come Mario Giuffredi e Beppe Riso. Aggiungo tra le new entry dei grandi agenti anche Vincenzo Pisacane, che si è fatto notare con l’operazione Insigne con una commissione monstre. Per chi vuole iniziare è molto complesso perché società e calciatori si rivolgono prevalentemente a loro. Invece chi fa da anni questo mestiere, ma non ha legami con gli agenti big, fa molta più fatica. Si deve iniziare dai giovani ed è sempre un’incognita, c’è il rischio di perderli quando crescono perché poi spesso capita che affidino a procuratori più affermati”.
Pensi che gli agenti, gli allenatori (soprattutto all’estero) e altri dirigenti guadagnino troppo? Servirebbe una regolamentazione con dei parametri ben definiti?
“Gli agenti guadagnano tra commissioni e procure circa il 10% netto sugli stipendi dei calciatori. Se parliamo dei grandi procuratori, chi muove 1 miliardo di contratti guadagna 100 milioni. Ovviamente anche molti manager, come Tuchel, Simeone, Pochettino, Ancelotti, Guardiola, Conte e altri guadagnano tantissimo; per non parlare del monte ingaggi dei calciatori che incide tantissimo sul bilancio societario. Appunto molti bilanci sono in rosso perché i costi sono più dei ricavi. Bisognerebbe regolamentare e vigilare certe situazioni, per poi far rispettare dei parametri da imporre“.
Post Insigne, il consiglio dell’intermediario Iacomino: De Ketelaere e Sinisterra da prendere
Sei un grande conoscitore di calcio internazionale e giovanile. Al Napoli sono stati accostanti alcuni nomi per il dopo Insigne, tra cui De Ketelaere, Sinisterra, Januzaj e Kvaratskhelia del Rubin Kazan. Ci puoi parlare un po’ di loro? Se dovessi proporre uno di questi calciatori al Napoli, quale nome faresti?
“Se devo risponderti tra i nomi citati io due li prenderei: sono De Ketelaere, classe 2001, e Sinisterra classe ’99. De Keteleare tatticamente può giocare dietro Osimhen, in coppia o come vice Osimhen. Sinisterra sostituto ideale di Insigne. Entrambi hanno già accumulato esperienza nelle competizioni europee e giocano per il vertice in Belgio e Olanda potrebbero essere davvero funzionali nel contesto Napoli”.
Napoli Primavera, presto per vedere Ambrosino in prima squadra
A Bergamo contro l’Atalanta il Napoli si giocherà una porzione di scudetto, ma dovrà farlo senza Osimhen squalificato e probabilmente senza Petagna infortunato. Abbiamo lanciato l’idea della convocazione di Ambrosino in prima squadra: credi sia pronto per un salto di questo tipo?
“Purtroppo devo dirti ad ora no. Non può giocare in prima squadra per un deficit che paga per colpe non sue, in quanto il Napoli non investe nelle figure del settore giovanile e dalle Under non ha svolto un lavoro che gli permetta a 19 anni di giocare in Serie A. Deve fare prima esperienza in Serie B e Serie C. Credo che in futuro, seguendo un certo percorso, possa diventare un giocatore da Serie A“.
Rizzo e De Min, due talenti da tenere d’occhio in Serie C
Conosci bene le dinamiche del calcio campano, sia di Serie B che Serie C. C’è qualche società in particolare che ti sta impressionando per il lavoro che si sta svolgendo, al di là dei risultati sportivi?
“Purtroppo in Serie C non moltissimi giovani in età “primavera” giocano. Intendo i 2002, 2003 e 2004. Qualcuno con una provocazione ha lanciato l’idea di abolire il Campionato Primavera: direi che per i 2002 e 2003 sarebbe più formativo una “palestra” come la Serie C. Su questo paghiamo il gap con i club esteri, che invece hanno una formazione dei campionati diversa e che premia la crescita dei ragazzi. In Serie C, comunque, merita una menzione particolare la Pro Vercelli, che ha estromesso dai pali il 33enne Valentini e il 21enne Gelmi per puntare sul 17enne Matteo Rizzo. Parliamo di un ragazzo alto già 188 cm, a settembre compirà 18 anni, è il fiore all’occhiello di tutta la Serie C con sole 6 reti incassate in 14 match, con ben 7 clean sheet collezionati: numeri da record. Merito al d.s. Alex Casella che l’ha scovato e portato già al Gozzano in Serie D e poi l’ha voluto alla Pro Vercelli. Da citare De Min, classe 2004 del Montebelluna arrivato in doppia cifra come presenze. Tra le società di Serie C in tre meritano la citazione per il lavoro e i risultati che stanno ottenendo, rispetto ad altre squadre che impiegano più risorse economiche: sono Pro Vercelli, Monopoli e Virtus Francavilla. Con i loro rispettivi tecnici Colombo, Taurino e Lerda, anche se tra i tecnici che stanno facendo bene annovero anche Javorcic, primo in classifica col Sudtirol, davanti ad un Padova dai super costi. Giusto dare merito al lavoro, con abnegazione, pusillanimità e selezione. I club di Serie A potrebbe andare a pescare in Serie C e Serie D, vedi Gatti e Parisi che giocavano proprio tra i dilettanti. Ora hanno quotazioni di mercato in doppia cifra di milioni. L’oculatezza, le competenze e il fiuto ripagano, bisogna dare fiducia e chance a nuove figure”.
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